due chiacchiere

Archivio del mese di ottobre 2010, pagina 2

You see the stars falling down

Matilde era tutto l’opposto di come Enrico ed Alessandro l’avevano immaginata tante e tante volte: la loro ipotesi di vedersi arrivare la “solita” ragazza con gli occhiali, topo di biblioteca, intimidita da qualsiasi rapporto sociale, s’era rivelata completamente infondata. Ma la cosa che colpiva di più era il suo carattere spontaneo, fresco ed interessante. Non c’era dubbio, lei stessa era ben consapevole della sua bellezza, ma non la faceva “pesare” di certo e non s’atteggiava affatto a prima donna, anzi. Il capufficio dispose che venisse aggiunta una scrivania nella stanza dei due compari, e quando venne a dare un’occhiata la mattina dopo, approfittando del fatto che lei non era ancora arrivata, lanciò un’occhiata maliziosa ai suoi due sottoposti e sorridendo li ammonì “Mi raccomando, non fate che vi trasformate nel gatto e la volpe. Voglio che Matilde impari qualcosa da voi due, e che questa sua esperienza con noi sia per lo meno divertente e positiva. So che non mi deluderete”. Era uno di poche parole, e lasciò che i due deducessero tutto il resto. Leggi il resto di You see the stars falling down

Ho messo le bandiere all’entrata

Esporre la bandiera sull’uscio di casa è, per molti americani, una manifestazione del proprio attaccamento alla nazione, un concetto spesso sconosciuto agli abitanti del Belpaese. La casa che abbiamo comprato l’anno scorso apparteneva ad un ex ufficiale militare, suppongo dei Marines a giudicare dalle spillette che abbiamo ritrovato in alcuni cassetti, probabilmente dimenticate durante il trasloco. Tra le personalizzazioni che ha apportato durante gli anni in cui ha vissuto qui, c’è un bellissimo palo portabandiera all’ingresso, alto almeno 15 metri, sul quale possono essere montate fino a tre bandiere. Finora non l’avevamo mai sfruttato, anche perché aspettavo una buona occasione su Amazon. Che s’è presentata un paio di settimane fa: due bandiere (quella italiana e quella americana) per 10 dollari.

E poi cominciarono a litigare

L’altro giorno sunshine (altrimenti nota come la moglie) m’ha girato una di quelle email divertenti che in genere si spediscono a tutti i contatti della lista. Ma stavolta direi che lo “spam” può essere usato in maniera costruttiva, per il mio appuntamento periodico con le curiosità dall’inglese. Una lista di situazioni ed episodi che di sicuro darebbero spunto ad un bel battibecco, nella vita reale:

One year, I decided to buy my mother-in-law a cemetery plot as a Christmas gift. The next year, I didn’t buy her a gift. When she asked me why, I replied, “Well, you still haven’t used the gift I bought you last year!”

Leggi il resto di E poi cominciarono a litigare

Il mio blog visto dall’iPhone

Era da tempo che mi riproponevo di ringraziare Andrea Pinti e CyberAngel, pubblicando uno degli screenshot che mi hanno mandato subito dopo il lancio del nuovo tema del mio blog, a testimonianza di come si vede il sito sui dispositivi mobili come l’iPhone. A quanto pare gli sforzi per disegnare il nuovo layout liquido sembrano essere abbondantemente ripagati dal risultato finale, del quale io stesso mi sono meravigliato. Interessante il fatto che il browser mobile ingrandisca i caratteri del contenuto principale della pagina, è una cosa che fa in automatico? Ah, per caso qualcuno ha un Blackberry da cui mandarmi uno screenshot? 🙂 Leggi il resto di Il mio blog visto dall’iPhone

Le due campane di Tophost

Ora che le acque si sono calmate, dopo l’infuocata diatriba estiva accesasi intorno al provider Tophost (se non ne eri al corrente, non ti sei perso nulla di fondamentale per la tua esistenza, te l’assicuro), vorrei pubblicare (in forma anonima, dietro richiesta dell’interessato) una delle email che ho ricevuto da un cliente di questo provider. Perché la storia va raccontata da entrambe le parti, e bisogna ascoltare entrambe le campane prima di farsi un’opinione. Almeno questo è ciò che dovrebbe fare un utente con un minimo di sale in zucca che s’accinge a comprare un nuovo dominio. Tophost è una delle poche aziende italiane che cerca di comportarsi con serietà e trasparenza. Ho avuto a che fare con altri provider come Seeoux, DnsHosting, Aruba e via dicendo, e finora Tophost mi sembra il più serio. Leggi il resto di Le due campane di Tophost

Qui si vive per lavorare

Ha ragione l’autrice di Mangia, Prega, Ama quando riporta un commento di un ragazzo conosciuto durante il suo viaggio in Italia: la differenza tra i Italia ed America è che nella nazione a stelle e strisce si vive per lavorare, mentre nel Belpaese si lavora per vivere. Lo vedo tutte le mattine quando il mio autobus mi lascia a New York, e mi tuffo nel caos di gente che corre a destra e sinistra per prendere la metropolitana. Qui si corre sempre, il mantra che ognuno di quelli che mi siedono intorno in questo momento sembra ripetere continuamente nella propria testa è di raggiungere lo scopo, qualunque esso sia. Ma sebbene New York sia la capofila di questo modo di pensare, la cultura del vivere per lavorare permea tutti gli strati sociali americani. Produrre è la parola chiave, e lo si vede anche dalla gestione di ferie e malattie. Qui puoi essere anche il supermega direttore grand stronz pezz di merd: hai 2 settimane di ferie all’anno (quando va bene), 10 giorni di malattia retribuiti (se te ne servono di più, stai a casa non pagato) e sei settimane di maternità. Leggi il resto di Qui si vive per lavorare

WordCamp New York 2010

Sabato e Domenica si svolge l’annuale raduno degli amanti di WordPress qui a New York, il WordCamp NYC 2010. Un appuntamento poco reclamizzato a mio parere, e sicuramente dall’aspetto molto meno “mondano” ed italico che assumono manifestazioni simili in Italia (vedi BlogFest di Riva del Garda).  Appuntamento al quale parteciperò volentieri in compagnia di alcuni colleghi di lavoro. Se quindi ti trovi da queste parti (mi rivolgo principalmente ai blogger italiani che risiedono nella Grande Mela) magari ci possiamo incontrare durante una delle conferenze. Puoi contattarmi tramite l’apposita pagina, ti faccio avere il mio numero di telefono o altri recapiti per metterci d’accordo.

Il pan di spagna per ogni occasione

Visto che le festività natalizie sono già all’orizzonte, e le prime pubblicità di panettoni ed altri dolci tipici stanno riscaldando i motori, pronte ai blocchi di partenza, ti propongo oggi una ricetta che potrebbe tornarti utile per organizzare il menù di uno dei tanti cenoni a cui sottoporrai il tuo stomaco anche quest’anno. Un dolce tutto sommato leggero, che richiede un po’ di destrezza ai fornelli, ma che se fatto bene può dare ottime soddisfazioni e stupire i propri commensali. Gli ingredienti sono abbastanza classici e facilmente reperibili, quindi non dovresti aver problemi in tal senso. Leggi il resto di Il pan di spagna per ogni occasione

Torna in cima alla pagina