due chiacchiere

Archivio del mese di luglio 2010, pagina 2

Le curiose parole inglesi

Ci sono parole, nella lingua americana, che quasi mai s’imparano a scuola o si usano nelle conversazioni comuni “da turisti” quando ci si trova all’estero, e che quindi non fanno parte del vocabolario di base di chi conosce l’inglese. Proprio per questo ho pensato di andare a spulciare nei meandri della lingua a stelle e strisce, per darti l’opportunità di scoprire queste “curiose” nuove parole. Come ad esempio sap, che in Italia è un famoso programma gestionale usato da grandi aziende internazionali, mentre qui è più umilmente la linfa prodotta dagli alberi, quella sostanza appiccicosa che ogni tanto ti sarà capitato di toccare andando in campagna. Oppure gunk (slime, sludge, goo, gook), in genere riferito ad un qualche liquido viscoso, melmoso o appiccicoso che fa abbastanza schifo. Leggi il resto di Le curiose parole inglesi

Il paese delle formiche

Oggi ti segnalo un bel pezzo di Giangiacomo Schiavi sul Corriere della Sera. La domanda che si pone l’autore è se ha senso, nell’Italia dei quartierini e dei furbetti, dei politicanti e delle veline, studiare e pagare le tasse. Insomma, essere bravi ed onesti cittadini, alla fine paga ancora nel Belpaese?

Abbarbicati alla speranza di un Paese normale dove buongiorno vuol dire davvero buongiorno. Formichine inattuali nel generale appiattimento verso la società della convenienza, che rischiano di essere schiacciate tra scarpe gigantesche e pietraie desolate, come immaginava vent’anni fa Anna Maria Ortese in un memorabile racconto milanese. Un bimbo, scivolato per disgrazia sotto le ruote di un tram, che offre al padre angosciato una riflessione fulminea sul senso della vita: «Noi siamo come le formiche, vero, papà?».

Tenerife: una paella indimenticabile

Nella mia personale classifica dei posti più belli dove sono stato, se al primo posto c’è sicuramente Santorini, rimango indeciso chi piazzare subito dopo: il Giappone o le Canarie? In effetti si tratta di due esperienze completamente diverse, di due modi di fare vacanza che certo non possono essere confrontati. Ma una cosa è certa: ho capito che mi piacciono i luoghi del completo relax, quelli in cui passi la giornata in spiaggia, a rosolarti su una sabbia finissima, bevendo un qualche drink o giocando con gli amici. Forse perché io, in fondo, sono un uomo di mare, nato e cresciuto sulle rive del Mediterraneo, abituato sin da piccolo a sentirmi a mio agio a mollo nell’acqua. Quindi oggi voglio (ri)parlarti del nostro viaggio a Tenerife, a due passi dall’Africa più selvaggia: un avamposto europeo (ufficialmente è territorio spagnolo) nel bel mezzo dell’oceano. Leggi il resto di Tenerife: una paella indimenticabile

Lo sciopero dei blogger, ancora?

L’anno scorso di questi tempi si è fatto lo sciopero dei blog. Per protestare contro quella che tutti definiscono la legge bavaglio, altrimenti nota come Disegno di Legge Alfano. Probabilmente da quando me ne sto da quest’altra parte dell’oceano, non seguo più le vicende legislative del Belpaese come una volta. Ma, come dicevo l’anno scorso, non ho mica ben capito in che senso la legge metterebbe il “bavaglio” alla blogosfera. Tutti protestano, tutti aderiscono, tutti sparano filippiche estenuanti, ma nessuno che spieghi bene (almeno tra i blog che leggo) di cosa si tratta esattamente. Contro cosa dovrei protestare precisamente? Scommetto che in pochi sanno persino quale articolo del Lodo Alfano (ma perché si chiamano “lodo” poi? qui non c’è mica da elogiare nessuno) è quello incriminato. Sono stufo di questi blogger gregge che seguono ciecamente la massa. Leggi il resto di Lo sciopero dei blogger, ancora?

Do not back up

Giacomo era proprio una di quelle persone che tutti vorrebbero avere come amico, sia uomini che donne. Con entrambi i sessi sapeva essere “cool” al punto giusto, il suo orientamento sessuale non appesantiva mai le relazioni, il suo essere gay non era mai messo in mostra. Con Enrico s’erano conosciuti alle scuole superiori, e da allora erano sempre stati buoni amici. Era stato persino il suo testimone di nozze, il che aveva voluto dire per Enrico dover rompere la regola dettata dalla tradizione, secondo cui i testimoni sono sempre sorelle e fratelli. Ma per lui era più importante il legame vero con l’amico, che quello imposto dalla parentela. D’altro canto Giacomo era un po’ colui che l’aveva “svezzato”, che proprio negli anni dell’adolescenza gli era stato vicino nei momenti difficili di quest’età. Gli aveva insegnato l’arte di corteggiare le donne, gli aveva fatto fumare il primo spinello, l’aveva persino portato sulla tangenziale una notte in cui erano entrambi ubriachi fradici. Insomma, insieme avevano imparato a gustarsi ogni momento che la vita regalava loro. Leggi il resto di Do not back up

Arrosto marinato al chianti

Quella di oggi non è certo una ricetta tipica dell’estate, lo ammetto. Ma si presta bene ad una cena in compagnia di amici o parenti. Ed il periodo estivo è di sicuro quello in cui questi ritrovi intorno al tavolo sono più frequenti. Il vantaggio di questa pietanza, inoltre, è che non bisogna spendere un sacco di tempo ai fornelli, anzi potrei quasi dire che si prepara da sola: l’arrosto va giusto condito ed infilato in forno, senza dover stare ad armeggiare con padelle e cucchiai di legno. Eccoti dunque la versione personalizzata dalla moglie. Leggi il resto di Arrosto marinato al chianti

Remain seated and don’t talk

Giacomo ed Enrico s’incontrarono all’ora stabilita sotto la statua di Garibaldi, nella piazzetta a due passi dal bar Ulisse, che aveva i migliori stuzzichini del circondario. Nel vicolo laterale erano stati disposti tutti i tavolini ed i vassoi con patatine, noccioline ed altra roba appositamente studiata per accrescere la sete dei clienti. Ne individuarono uno un po’ in disparte e lo occuparono, mentre Giacomo andava ad ordinare qualcosa per entrambi: già, probabilmente per risparmiare ed aumentare i guadagni, il gestore del bar aveva eliminato le cameriere, e la bevanda te la dovevi andare a prendere direttamente al bancone. Non c’era una vera e propria fila, le persone erano disordinatamente disposte intorno alla cassa, facendosi avanti un po’ a casaccio. Per sé prese un Cuba Libre con Vodka, un drink di quelli oramai fuori moda da un pezzo, mentre per Enrico ordinò una Ceres, che veniva accompagnata da un po’ di sale ed una fettina di limone. S’erano sempre chiesti se davvero in Sud America la bevevano così, assieme alla Tequila. Leggi il resto di Remain seated and don’t talk

Pollo tikka masala

La ricetta di oggi mi era stata suggerita nientepopodimeno che dalla mia collega indiana. Il dipartimento dove lavoro organizza, la settimana prima del Giorno del Ringraziamento, un pranzo a cui tutti prendono parte attivamente. Ognuno s’incarica di portare una pietanza, e poi tutti “divorano” la gran quantità di cibo nella sala conferenze allestita per l’occasione. Considerando che ogni dipendente porta un piatto per almeno 10 porzioni, e che in tutto siamo una cinquantina di persone, puoi immaginare quanto cibo c’era quest’anno. Tant’è che il party è durato per tre pranzi consecutivi (per fortuna abbiamo una cucina ed un frigorifero molto capienti, in ufficio). Io ho portato le cassatine di ricotta ed il pasticcio di patate della moglie, entrambi abbastanza apprezzati. La mia collega ha preparato invece il pollo Tikka Masala, di cui ti propongo una versione ideale per una scampagnata con amici in cui si ha a disposizione un barbecue. Leggi il resto di Pollo tikka masala

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