due chiacchiere

Archivio del mese di luglio 2009, pagina 2

Aggiornamento da fidanzata 6.0

Per l’angolo dell’umorismo di oggi, ti propongo una storia “vecchia”, ma a mio parere sembre bella 🙂 L’anno scorso un mio amico ha effettuato l’aggiornamento da Fidanzata 6.0 a Moglie 1.0, ed ha scoperto che quest’ultima ha una tale occupazione di memoria da lasciare pochissime risorse di sistema per altre applicazioni. Ha anche notato che Moglie 1.0 ha la tendenza a generare processi-figli, che consumano ulteriori preziose risorse. Vi è inoltre un altro fenomeno negativo, non indicato sulla documentazione del prodotto, la cui probabile presenza era stata ravvisata da altri utenti. Non solo infatti, Moglie 1.0 si installa in modo tale da essere lanciata per prima all’avvio quotidiano, e controllare cosi tutte le attività del sistema, ma, come lui ha avuto modo di scoprire, alcune applicazioni, come PokerNotturno 10.3, Ubriacatura 2.5 e NotteAlPub 7.0 non riescono più a partire, mandando in stallo il sistema appena lanciate, anche se esse funzionavano perfettamente prima dell’installazione di Moglie 1.0. L’applicazione Calcetto 2.2 inoltre funziona a tratti. Leggi il resto di Aggiornamento da fidanzata 6.0

Il filo sottile della vita

L’altra mattina ho preso la metropolitana come tutti i giorni. Gente tranquilla, che va a lavorare, bianchi, gialli, neri, con cravatta o in maglietta sporca. Ognuno con i suoi problemi, a rincorrere i suoi guai, come cantava qualcuno. Ad un certo punto, una signora seduta a pochi metri da me si affloscia a terra, in preda ad evidenti convulsioni. Subito due persone accanto a lei la soccorrono, mentre un’altra chiama il conducente (siamo nella prima carrozza) del treno per chiedere di fermarsi in stazione. La signora sembra avere un attacco epilettico, ma si vede che nel profondo del tilt del suo cervello, cerca di fare di tutto per controllarsi. La lotta con questa sua malattia non è una novità per lei, a giudicare dal suo volto. Tutto dura pochi minuti: la fanno sdraiare, le parlano per rassicurarla, lei riprende conoscenza e risponde alle domande, afferma di sapere chi è e dove si trova. Infine il treno riparte, e lei ringrazia coloro che l’hanno assistita, scendendo un paio di fermate dopo. Ognuno ritorna ai propri pensieri, ed ancora una volta, a rincorrere i suoi guai. Leggi il resto di Il filo sottile della vita

Parigi: non solo torri di ferro

La proposta di viaggio di oggi non è stata scritta in collaborazione con agenzie di viaggio o come ricordo di una visita fugace, ma nientepopodimeno che da una mia amica che, a Parigi, ci abita “in pianta stabile” per motivi di lavoro. Chi meglio di lei può dunque suggerire le cose più belle ed insolite da vedere? L’iniziativa di mettere a disposizione questo spazio è aperta anche a te: se vuoi dare sfogo alla tua fantasia e proporre una meta, non hai che da contattarmi. Gustiamoci dunque questa gita nella capitale francese. Leggi il resto di Parigi: non solo torri di ferro

Imparare per sbaglio

Stamattina, mentre l’autobus mi portava al lavoro, ho notato una nuova campagna pubblicitaria sull’autostrada, promossa dal Ministero dei Trasporti (Department of Public Transportation) che diceva don’t learn safety by accident. Il gioco di parole si basa sul fatto che accident vuol dire in effetti incidente stradale, ma by accident significa invece per sbaglio: she broke that glass by accident. La preposizione by è in effetti in grado di assumere significati diversi a seconda del contesto. In uno dei precedenti articoli avevo parlato di change (che vuol dire cambiare, ma anche spiccioli). A volte viene confuso con chance, possibilità. Quest’ultima parola si può usare, preceduta da by any, per tradurre la locuzione “per caso”: by any chance, have you seen my glasses? Eccone un’altra, giusto per concludere: please, send me your paperwork by 7.30. Leggi il resto di Imparare per sbaglio

Ma quindi sto sciopero?

Oggi si doveva (il condizionale è d’obbligo) fare lo sciopero dei blog. Per protestare contro quella che tutti definiscono la legge bavaglio, altrimenti nota come Disegno di Legge Alfano. Probabilmente da quando me ne sto da quest’altra parte dell’oceano, non seguo più le vicende legislative del Belpaese come una volta. Ma non ho mica ben capito in che senso la legge metterebbe il “bavaglio” alla blogosfera. Tutti protestano, tutti aderiscono, tutti sparano filippiche estenuanti, ma nessuno che spieghi bene (almeno tra i blog che leggo) di cosa si tratta esattamente. Contro cosa dovrei protestare precisamente? Scommetto che in pochi sanno persino quale articolo del Lodo Alfano (ma perché si chiamano “lodo” poi? qui non c’è mica da elogiare nessuno) è quello incriminato. Sono stufo di questi blogger gregge che seguono ciecamente la massa. Leggi il resto di Ma quindi sto sciopero?

Un sito a sua immagine e somiglianza

Nella puntata odierna di questo cammino dantesco che abbiamo intrapreso qualche settimana fa per sviscerare i problemi dei siti aziendali, parlerò della sindrome del Direttore Generale (o Amministratore Delegato o qualsiasi sia la targhetta attaccata alla porta del Grande Capo). Io ne sono stato una “vittima” più volte, durante le mie esperienze lavorative italiane. Ed anche qui in America, lavorando per una grande organizzazione, non si può dire che le cose siano poi così diverse: quando si tratta di queste cose, tutto il mondo è paese. In pratica, se in alcuni casi si cerca di creare un sito che vada bene per tutti, in altri c’è il Direttore Generale che invece, pur non avendo alcuna competenza tecnica in materia, farà di tutto per costruire un sito a sua immagine e somiglianza. Mi pare che poco sia cambiato, in tal senso, dai tempi dei Faraoni. Leggi il resto di Un sito a sua immagine e somiglianza

Renzo incontra Lucia

Non voglio certo fare un torto a tutti gli altri intervistati che ho avuto il piacere di ospitare in questo mio salotto virtuale, ma la coppia di oggi è davvero la migliore che potessi scegliere per chiudere in bellezza questa stagione della rubrica. Renzo e Lucia hanno un diario di coppia, in cui parlano di filosofia, letture, politica, religione, cucina e quant’altro. Quello che li rende particolari è che molti post sono articolati sotto forma di dialogo, in genere tra i due protagonisti, a volte con altri personaggi. Una specie di Camera Caffè, la sitcom in pillole di Italia1, trasformata in blog. Per l’occasione, ho deciso di abbandonare la forma classica delle mie interviste, per lasciare il posto ad un dialogo intrecciato e pieno di… colpi di scena.

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Ho cambiato la semantica

I veri talebani dell’accessibilità sanno che da tempo c’è una discussione in corso tra gli esperti del mestiere: usare o no il tag H1 per il logo della pagina. C’è chi dice si, chi dice no e chi dice forse. Nel mio caso, fino a ieri, avevo adottato l’approccio del si: il logo era “marcato” con l’intestazione più importante messa a disposizione del codice HTML. In tutte le pagine. Poi ho letto questo suggerimento del W3C che mi ha aperto la mente. Il tag H1, dicono quelli della massima autorità in questo campo, deve rispecchiare il contenuto della pagina che si sta visualizzando. In altre parole, è sbagliato che sia sempre “due chiacchiere”, a prescindere. Dovrebbe essere includere la parola “cucina” se si sta visitando la stanza corrispondente del mio blog, ed il titolo del singolo articolo, quando se ne sta leggendo uno. Così ho messo mano al tema del blog, aggiungendo un paio di controlli che fanno proprio questo. Spero che Google apprezzerà 🙂

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