due chiacchiere

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Come funziona il differenziale di un’auto

Oggi ho deciso di vestire i panni di divulgatore scientifico e condividere un video che è apparso nel mio feed su Reddit, che in genere spulcio la sera prima di andare a nanna. Sin da piccolo ero un grande fan di Piero Angela e del suo modo così genuino di spiegare la scienza: sono sempre stato curioso di scoprire come funzionasse il mondo intorno a me. Qui in America, per anni ho guardato una serie tv, How it’s made, in cui gli autori vanno dietro le quinte delle fabbriche di tutto il mondo per mostrare i processi produttivi che creano gli oggetti ed i cibi che usiamo tutti i giorni, dalla mozzarella alle ruote di un camion. Si vede che gli algoritmi intelligenti di Reddit hanno capito di questa mia inclinazione ingegneristica, e per questo mi propongono post sull’argomento. Il video che ho trovato spiega, in maniera chiara ed intuitiva, come funziona il differenziale che collega le ruote di un’auto all’albero motore. Un bellissimo esempio di come un’idea prende forma e si evolve nel tempo. Buona visione. Leggi il resto di Come funziona il differenziale di un’auto

Un nuovo inizio nella terra della pura vida

Visto l’esperimento di qualche mese fa, in cui ho condiviso come ChatGPT ha riscritto il mio racconto distopico, oggi ho voluto provare a chiedere all’intelligenza artificiale di scrivere una breve storia per romanzare il mio sogno nel cassetto per quando arriverà il mio momento di andare in pensione. Certo, in questi circa quindici anni di cose ne potranno cambiare parecchie, specialmente seguendo con la mente la traiettoria del nostro passato più recente, ma tutto sommato sognare non costa nulla, e mi fornisce quella spinta quotidiana ad andare avanti. Poi c’è sempre la speranza che mi mettono addosso i miei vicini di casa virtuali, quando raccontano delle loro avventure in cerca di fortuna in altri Paesi. Già, perché il sogno nel cassetto a cui mi riferisco è quello di poter andare a passare gli anni del riposo in un Paese tranquillo, lontano da guerre, polarizzazioni estreme e vita stressante in generale. Leggi il resto di Un nuovo inizio nella terra della pura vida

Il Piano Mattei per aiutare l’Africa

Da ben prima che Matteo Salvini e Donald Trump ne facessero uno slogan da campagna elettorale, io ho sempre sostenuto che aiutarli a casa loro fosse la cosa migliore da fare, ogni volta che viene fuori l’argomento sugli immigrati che fuggono dalle loro terre martoriate. E questo vale sia per i siriani in Europa che per i venezuelani qui negli Stati Uniti. Le terre martoriate da cui fuggono queste persone sono il frutto di secoli di colonialismo sfrenato da parte di Francia ed Inghilterra, non c’è dubbio. Per questo sono rimasto piacevolmente sorpreso quando ho letto che il governo italiano ha deciso di proporre un’iniziativa che va proprio in questa direzione, il cosiddetto Piano Mattei. Che di fatto mi dà ragione su quello che dico da tempo a quelli che puntano il dito contro la Nuova Via della Seta cinese, etichettandolo come un semplice piano di sfruttamento delle risorse locali. Per lo meno la Cina va a costruire scuole ed infrastrutture, invece che presentarsi con fucili in mano come abbiamo fatto noi occidentali, con la scusa di esportare democrazia e civiltà. Leggi il resto di Il Piano Mattei per aiutare l’Africa

Oggi questo sito si spoglia

Ed anche per quest’anno è arrivato il momento di partecipare al CSS Naked Day, che in italiano potremmo tradurre come la Giornata senza fogli di stile. Se non ne hai mai sentito parlare, si tratta di un’iniziativa volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’eccessivo appesantimento dei siti moderni, pieni di lucine e gadget vari per renderli più appetibili ed interattivi. Facendo un paragone con l’abbigliamento, i fogli di stile di un sito web rappresentano il vestito che indossano, ed oggi come negli sfarzi dell’Ottocento, sembra che vadano di moda indumenti ed orpelli vari che non hanno nessuna utilità pratica, ma semplicemente invogliano il visitatore a passare più tempo possibile sul sito. Ed allora l’iniziativa si pone la domanda: cosa succederebbe al tuo sito se togliessimo tutti quei vestiti, e lo guardassimo per come mamma l’ha fatto? Sarebbe ancora possibile navigare tra le varie pagine ed accederne i contenuti in maniera ragionevolmente normale? L’ordine logico dei vari pezzi (logo, navigazione, articolo, piè di pagina) salterebbe in aria o no? Leggi il resto di Oggi questo sito si spoglia

Le medium sono molto popolari in America

L’altro giorno, mentre guidavo in tangenziale per portare la macchina dal meccanico, un’insegna al bordo della strada ha colto la mia attenzione: reclamizzava l’ufficio di una medium che aveva da poco aperto i battenti. Si, una di quelle persone che ti leggono la mano e possono capire dalle pieghe della pelle quale sarà il tuo futuro. Quel cartello mi ha dato l’ispirazione per il post di oggi, e mi ha spinto a fare un po’ di ricerca su questo curioso argomento. Negli ultimi decenni, ho scoperto, gli Stati Uniti hanno assistito a una crescente popolarità di medium e psichici vari. Si tratta in realtà di un fenomeno che ha radici profonde nella storia culturale e sociale del paese: già ricordo che quando arrivai su questi lidi nel lontano 2008, una delle prime cose che mi colpì era lo studio di una medium a due passi dalla piazza centrale del paesello dove abitavo. Mi colpì perché, nella Sicilia dove sono nato e cresciuto, esistevano alcune maghe, ma la loro attività non era in genere alla luce del sole come in questi casi. Leggi il resto di Le medium sono molto popolari in America

La mela morsicata dovrà aprirsi

Non dimenticherò mai quando la gente si stracciava le vesti ogni volta che Microsoft proponeva un prodotto chiuso o proprietario. La casa di Redmond sembrava essere, stando ai manichei dell’epoca, la sorgente di tutti i mali. Per il semplice fatto di avere un modello di business costruito sulla vendita di software che miliardi di persone usavano e continuano ad usare ogni giorno. Poi però la stessa cosa la facevano i signori di Cupertino, e tutti a fischiettare voltandosi dall’altra parte e facendo finta di nulla. Pensavo a tutto ciò mentre leggevo questa notizia, secondo cui i cellulari della mela morsicata dovranno aprire il proprio hardware alla concorrenza per usare i pagamenti tramite NFC. In fondo è questo il motivo principale per cui sono sempre stato un androidiano: da buon informatico, ho sempre avuto la curiosità di sperimentare con la tecnologia che mi circonda, sin dai tempi del Nokia 3110 sul quale caricavo le suonerie personalizzate tramite un cavetto fatto apposta che lo collegava al computer di casa. I cellulari della Apple, blindati per poter offrire un’esperienza più pulita ed uniforme, non hanno mai fatto per me. Leggi il resto di La mela morsicata dovrà aprirsi

Non è tempo di pesci d’aprile

Lo so, bisognerebbe provare a spargere un po’ di sano buonumore almeno oggi, per provare ad alleggerire i tempi cupi che stiamo attraversando. Specialmente considerando che oggi lì in Italia si festeggia Pasquetta (mentre qui è un giorno lavorativo come tutti gli altri). Ma non mi è venuto in mente nulla di originale, quindi ho lasciato attivo il piccolo scherzetto che avevo aggiunto al mio tema un paio d’anni fa. Ti basterà caricare una qualsiasi pagina del blog nel tuo browser ed aspettare qualche secondo per capire di cosa si tratta. Nulla a che fare con i lamenti degli zombie con cui mi divertivo anni fa, ma d’altronde anche la tecnologia è cambiata nel frattempo, ed i browser non consentono più di organizzare queste burle all’insaputa dei poveri malcapitati visitatori. E poi in verità, non sono neppure dell’umore adatto per pensare a queste cose, ultimamente. Tra problemi a casa e quello che succede in giro per il mondo, non ho nessuno spunto per stare allegro. Anzi, lentamente quell’ansia da cui pensavo di essere tutto sommato immune, ha iniziato ad intrufolarsi tra i miei pensieri.

La ricchezza casearia americana

La scorsa estate, quando siamo venuti in Italia, non ho fatto caso all’offerta casearia disponibile nei supermercati della zona. Non so se le cose siano cambiate nel Belpaese rispetto a sedici anni fa, ma una differenza che ho sempre notato con il Paese dello zio Sam è la variegata moltitudine di prodotti derivati dal latte. E prima che qualcuno storca il naso, questo post non è inteso come una critica verso l’Italia, ma più come una curiosità con la quale ti troverai a fare i conti se verrai in vacanza da queste parti. A partire dal fatto che è molto difficile trovare il latte pastorizzato ad alte temperature UHT, che invece è la norma in qualsiasi supermercato da Siracusa a Belluno. Stando ad un articolo di Reader’s Digest di qualche anno fa, il motivo è da attribuire all’ossessione degli americani per le cose fredde (ne avevo già parlato l’anno scorso), ma anche al fatto che il sapore del latte UHT non è particolarmente gradito. Leggi il resto di La ricchezza casearia americana

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