due chiacchiere

Pagina non trovata

"C'era una volta una pagina...", diranno subito i piccoli lettori di questo blog. Era una pagina graziosa, rifinita in tutti i particolari, davvero adorabile. Poi deve essere successo qualcosa di terribile, qualcosa che non oso neppure immaginare. Un lampo di luce, un suono assordante, l'odore acre del codice HTML che bruciacchia, e quella pagina non c'era più, sparita per sempre nel limbo delle pagine che non sono.

Di chi sia la colpa è difficile a dirsi. Google? Yahoo? I tizi del provider che ospita questo sito? L'autore di duechiacchiere.it? Si, deve essere stato lui, quel rimbambito ha pensato che la pagina stesse solo occupando spazio inutile e deve averla freddata con un colpo secco. Ma come si permette, quell'idiota?

E così eccoci qui. Che si fa adesso? Beh, personalmente ti consiglierei di dare un'occhiata alla navigazione in alto, chissà che non noti qualche indicazione utile a ritrovare la retta via. Se proprio non riesci a scovare quello che stavi cercando, ti consiglio di contattare l'autore del blog tramite l'apposito modulo. Nel frattempo, ti propongo qui di seguito alcuni post che potrebbero stuzzicare la tua curiosità.

Tre mesi con i fogli di stile separati

Come forse ricorderai, a fine marzo (ammappa come passa il tempo!) avevo annunciato di star conducendo un esperimento sul blog, per capire se servire i fogli di stile e le funzioni JavaScript in un file a parte piuttosto che infilati direttamente nel codice sorgente della pagina, facesse alcuna differenza in termini di prestazioni e soprattutto risparmio di banda consumata sul server. Il verdetto dopo tre mesi? Nessuna differenza, a dimostrazione del fatto che la maggior parte dei visitatori che approdano in quest’angolino sperduto nella rete sono occasionali, giusto due de passaggio, per usare la famosa frase di Mario Brega nel film Borotalco.

In altre parole, una ragione per cui i fogli di stile in genere sono definiti a parte è perché il browser li conserva in un angolino (la cache, per usare il termine tecnico) e poi quando carica nuovamente la pagina, non deve farseli spedire dal server un’altra volta, risparmiando sulla quantità di dati che vengono trasferiti in rete. Ma se il visitatore è occasionale, la cache sarà sempre vuota, ed ecco che il trucchetto non funziona più, anzi: ogni pagina genererà richieste multiple al server per scaricare tutti i pezzi. Impacchettando un bel fagottino che contiene tutto e mandandolo al browser in un solo colpo si rivela, allora, una soluzione migliore. Tutto questo per dire che da questo mese ho reimpostato tutto come prima. Fammi sapere se noti qualche problema.

Troppo tardi per triplicare il nucleare

Sorrido amaramente quando leggo questi proclami ad effetto che escono dai convegni mondiali sull’energia ed il cambiamento climatico: una ventina di Paesi vorrebbero triplicare gli investimenti per il nucleare nei prossimi 25 anni. Sorrido amaramente perché queste cose si dovevano fare una trentina d’anni fa, ora siamo in ritardo colossale. Io già ero convinto che il nucleare fosse l’unica strada circa 15 anni fa, quando invece il popolo italico votò per non investire in queste tecnologie, spaventato da terroristi ecologici che sbandieravano chissà quali scenari apocalittici sotto il naso degli elettori. Talebani del verde che piuttosto che veder costruire una centrale nucleare, avrebbero preferito continuare ad usare carbone e gasolio per soddisfare la crescente sete di energia dell’Italia. Già, perché una manciata di pannelli solari e due pale eoliche non possono coprire il fabbisogno ingente di corrente elettrica a cui assistiamo oggi. Se poi consideriamo che le agenzie per la salvaguardia del patrimonio fanno fare giravolte degne dei migliori trapezisti, per ottenere i permessi per installare nuovi impianti per le rinnovabili, la frittata è fatta. : Leggi il resto »

Un anno in diretta dalla mia finestra

L’anno scorso di questi tempi avevo attivato sul blog una pagina in cui è possibile seguire in (quasi) diretta ciò che succede nel mio vicinato, grazie ad una webcam installata sulla finestra della stanza in cui tengo il computer. Grazie ad un piccolo plugin che mi sono costruito per l’occasione, ho messo da parte uno scatto al giorno, con l’intenzione di crearne poi un timelapse (ma in Italiano non c’è una parola per indicare questa tecnica?). Eccoti cos’è venuto fuori. : Leggi il resto »

Gli spaghetti crescono sugli alberi

Da quando Google organizza i pesci d’aprile in rete, non c’è più gusto a lanciarsi in idee geniali per far abboccare i propri lettori: la gente è diventata fin troppo smaliziata per credere alle panzane che ci s’inventerà oggi. Così ho deciso di proporti qualcosa di diverso per il Pesce d’Aprile 2012: un memorabile scherzo fatto dalla BBC, la televisione pubblica inglese, ben 55 anni fa ai suoi telespettatori. Il programma Panorama, una specie di Alle Falde del Kilimangiaro d’altri tempi, mandava in onda un servizio su come nascono gli spaghetti tra Svizzera ed Italia: sugli alberi. Il video, immortalato su Youtube, lascia riflettere su quanta ingenuità abbiamo perso in mezzo secolo. : Leggi il resto »

La moda dei contest in rete

Ultimamente mi stanno arrivando fin troppi inviti a partecipare ai cosiddetti “contest” della blogosfera: cugini “brutti e neri” (come lo spazzacamino di Giuseppe Verdi) dei concorsi veri e propri, vengono chiamati contest per eludere la legge in materia. Che, se è stata fatta, serve a tutelare i partecipanti e gli organizzatori allo stesso tempo. Mentre in queste manifestazioni improvvisate dell’ultima ora, l’unico a guadagnarci è chi li organizza: riceve visibilità, link in ingresso, e popolarità per un breve periodo. Non so quanto Google sia contento di questi subitanei incrementi di visite, e se davvero tenda a premiarli, ma rimane il fatto che molti finiscono a tarallucci e vino, con mega figuraccia di chi li mette in piedi. Vorrei citare due casi: Luca Mercatanti ed Hosting Talk. : Leggi il resto »

Torna in cima alla pagina