due chiacchiere

Pesce e prezzemolo

Continuo in questi giorni ad avere davvero una voglia pari a zero di mettermi davanti ai fornelli: l’ozio si impadronisce di me, con la calura estiva (per fortuna ora è rinfrescato un pochino), e non mi lascia scampo. Così la disperata ricerca di ricette semplici è inarrestabile: non la solita pasta col pomodoro o la fettina di carne ai ferri, qui ci vuole qualcosa di nuovo che faccia tornare l’appetito. E allora cosa c’è di meglio di un po’ di prodotti genuini del nostro mare?

Ingredienti per 6 persone
1 cipolla di medie dimensioni, 3 spicchi d’aglio, 1 mazzetto di prezzemolo, 1 chilo di pesce fresco di stagione (ad esempio totani e saraghi), mezzo bicchiere di olio extravergine d’oliva, mezzo litro d’acqua, 400 gr di pane bianco raffermo, sale e pepe
tempo di preparazione: 15′ condimento, 30′ cottura. strumenti di lavoro: una casseruola, un coltello, una forchetta

Se il pesce non è già stato pulito dal pescivendolo, elimina le interiora, squamalo aiutandoti con il coltello. Nella casseruola versa l’olio extravergine e fai rosolare la cipolla tritata non troppo fine, con due spicchi d’aglio. Dopo qualche minuto aggiungi il prezzemolo tritato, continuando a mescolare per non far bruciare nulla. Quando la base è pronta, aggiungi il sale (metterlo prima fa seccare il prezzemolo), il pepe e mezzo litro d’acqua.

Passati una decina di minuti, l’acqua si sarà scaldata: aggiungi il pesce pulito, regolandoti in base ai tempi presunti di cottura (i totani impiegano di più dei saraghi, a titolo d’esempio, vista la consistenza). Lascia cuocere per una trentina di minuti, a fuoco lento. Nel frattempo taglia il pane raffermo a fette alte un dito, e tostale sulla griglia o in forno per pochi minuti, strusciandovi sopra lo spicchio d’aglio rimasto quando le tiri fuori.

Quando l’acqua si sarà praticamente asciugata nella casseruola, spegni il fuoco e lascia raffreddare un po’ il pesce. Nel frattempo, nei piatti di portata adagia le fette di pane, e versa sopra il pesce cotto, con un po’ di sughetto, guarnendo con altro prezzemolo crudo che fosse avanzato.

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