due chiacchiere

Articoli recenti

Ho provato una tastiera ergonomica

E così, dopo quasi tre anni di onorato servizio, il tasto M della mia tastiera Logitech ha deciso di cominciare a fare le bizze qualche settimana fa, aggiungendo la sua lettera un po’ a casaccio al testo che scrivevo. Ho provato a pulire tutto per bene con l’aria compressa, ma non c’è stato nulla da fare. Ovviamente la garanzia era già scaduta (evviva l’obsolescenza programmata degli oggetti intorno a noi) e così mi sono rivolto a San Amazon alla ricerca di una nuova tastiera che non costasse un occhio della testa ma di buona qualità. Guarda caso, proprio qualche giorno prima, un mio collega al lavoro mi aveva parlato di quanto fosse soddisfatto della sua nuova tastiera ergonomica, adatta a suo dire a chi scrive tanto codice e passa molto tempo a digitare al computer in generale. Io ho sempre usato tastiere tradizionali in tutti questi anni, quindi ero un po’ scettico sul fare un cambio così drastico e dover riallenare mano e cervello alla disposizione spezzata dei tasti. Ma ho voluto toccare con mano (letteralmente) la differenza, per capire se facesse al caso mio. Prima di continuare, sappi che questo non è un post sponsorizzato. Leggi il resto : Ho provato una tastiera ergonomica

Il bacio indulgente di Biden

Non so quanto questa notizia sia stata diffusa in Italia, ma qui in America il bacio paternalistico di Joe al nostro Presidente del Consiglio ha fatto il giro del web, commentato come l’ennesima gaffe pubblica dell’Addormentato nei confronti degli alleati. Alcuni sostengono che non ci sia nulla di malizioso in questo gesto apparentemente così tenero e pieno di benevolenza, ma non riesco a condividere questa visione edulcorata dei fatti. Una domanda mi è subito venuta in mente appena ho visto la foto: e se l’avesse fatto Trump? O Putin? Apriti cielo! Con il primo sarebbe subito stato bollato come un atto folle di un pervertito che corre dietro alle ragazzine per molestarle, e nel secondo come l’atto di un dittatore che si crede chissà chi. Però siccome lo fa il nonno d’America, allora non bisogna alzare un polverone per una faccenda così insignificante. E poi mi dicono che l’agenda setting non esiste. Per me la questione è molto più grave invece, perché mostra ancora una volta quest’atteggiamento di arroganza degli uomini, che pensano di poter fare quello che vogliono nei confronti della loro controparte femminile, e passarla liscia ogni volta. Leggi il resto : Il bacio indulgente di Biden

Girare a destra con il rosso

Visto che la scorsa settimana parlavo dell’anniversario del mio arrivo nel Paese dell’aquila calva, oggi volevo condividere una delle tante differenze a cui mi sono dovuto abituare da quando abito qui: il modo in cui si guida, almeno nel New Jersey. Dei cartelli stradali ho scritto qualche tempo fa, ma forme e disegni a parte, è proprio lo stile di guida ad essere diverso. Sarà che le autostrade sono più larghe (eppure le chiamano strit, diceva sempre un mio amico), sarà che le scuole guida spiegano le cose in modo diverso. Fatto sta che qui ad esempio guidare nella corsia più a sinistra a 70 chilometri all’ora è una cosa normalissima. All’inizio, memore dell’abitudine che avevo in Italia, lampeggiavo al conducente per chiedergli gentilmente di spostarsi, ma ho notato subito che in pochissimi capivano quel gesto, mentre se ne stavano comodamente piantati su quella corsia guidando a passo di lumaca. Poi ho visto che molti, in situazioni analoghe, superavano a destra senza molti problemi, e così mi sono adeguato. Leggi il resto : Girare a destra con il rosso

Doc, Nelle tue mani: terza stagione

Un paio d’anni fa scoprivo, grazie a RaiPlay, la serie televisiva Doc, Nelle tue mani. Una bella rivisitazione tutta italiana del Dottor House che così tanto apprezzai all’epoca. Da poco è disponibile sulla piattaforma digitale la terza stagione di Doc, in cui ritroviamo il dottor Fanti e la sua (nuova) equipe dopo le peripezie del Covid. Approfittando del mio periodico appuntamento con la montagna di panni da stirare, ho iniziato a guardarlo in questi uggiosi fine settimana invernali. In questa stagione, gli autori sembrano volersi concentrare sulla possibilità che Andrea, il protagonista, possa riacquistare pezzi della sua memoria. Creando una situazione scomoda per la ex moglie Agnese (Sara Lazzaro), che invece sembra voler far di tutto per nascondere il motivo per il quale lei ed Andrea abbiano finito per separarsi. Tutti avevamo creduto finora che fosse per la morte del figlio, ma potrebbe non essere così. Leggi il resto : Doc, Nelle tue mani: terza stagione

Ma cosa è successo a Pisa?

Da giorni leggo notizie, commenti, critiche e polemiche su un fatto increscioso avvenuto a Pisa. La cosa ha attratto la mia attenzione in modo particolare dato che, in quella ridente cittadina toscana, io ho vissuto per circa 15 anni, come studente universitario prima, e con i miei primi lavori nell’informatica poi. Lì è dove sono diventato adulto (sebbene alla soglia dei cinquant’anni non mi senta proprio degno di quell’appellativo, ma questa è un’altra storia) ed ho conosciuto molti dei miei amici, lì è dove ho incontrato Sunshine e dove mi sono sposato. Ecco perché mi si drizzano le antenne ogni volta che questo luogo a cui sono particolarmente affezionato spunta sui giornali. E se già pensavi “ecco, camu dice dice, ma poi quando si tratta di parlare di qualcosa che possa rappresentare una critica al suo governo tanto amato, fa finta di nulla”, non hai capito di che pasta sono fatto. Se qualcuno ha sbagliato, non m’importa che sia di destra o di sinistra, dovrà pagarla. Voglio sperare che il governo non preferirà insabbiare la cosa e proteggere anche le mele marce, perché finirebbe solo per danneggiare la polizia stessa. Leggi il resto : Ma cosa è successo a Pisa?

Sedici anni sul suolo americano

Ed eccoci qua, arrivati al secondo appuntamento di questa nuova avventura di audio post che ho deciso di pubblicare sul blog. Ovviamente non potevo scegliere base diversa da quella che stai ascoltando (tipica musica country, nda), perché oggi ricorre il sedicesimo compleanno, il sedicesimo anniversario da quando sono qui negli Stati Uniti. Di acqua sotto i ponti, in questi sedici anni, ne è passata davvero parecchia. Dai primi tempi in cui lavoravo nel Bronx, poi a Manhattan, e adesso lavorando da casa per l’università della California. Abbiamo comprato casa, abbiamo messo su famiglia: di cose ne sono successe davvero tante in tutto questo periodo. E anche l’America certo è cambiata tantissimo in questi sedici anni. Quando sono arrivato io era il 2008, si parlava del Presidente Obama, si parlava di “yes we can”, si parlava di un sistema nazione che vedeva in quella persona una speranza per ricominciare dopo le guerre, l’Iraq, tutte le cose che ci avevano fatto perdere un po’ di fiducia nel mondo intorno a noi.

Leggi il resto : Sedici anni sul suolo americano

Sincronizzare Google Foto sul NAS locale

Un paio di mesi fa ti avevo fatto l’elenco delle applicazioni che uso quotidianamente, dalla posta elettronica all’archiviazione delle foto scattate con i cellulari di famiglia. In calce a quel post si è sviluppata una piccola discussione con DelfinoCurioso sull’esistenza di un backup di quelle foto. Nella mia risposta, avevo accennato al meccanismo di sincronizzazione che ho messo in piedi per salvare tutto sul mio NAS casalingo (un vecchio PC con due dischi in RAID, su cui gira Ubuntu Server). Per i più curiosi, oggi vorrei spiegare un po’ più in dettaglio cosa utilizzo e come l’ho configurato. Tutto si basa sul software gratuito Rclone, che consente di collegarsi alle principali piattaforme cloud, da Dropbox ad Azure, da Amazon S3 a Google Drive appunto, ed effettuare varie operazioni sui file presenti in quelle cartelle. Leggi il resto : Sincronizzare Google Foto sul NAS locale

Selenium: automazione di test per il web

Finora su queste pagine mi sono sempre occupato di tecniche per sviluppare e progettare siti web, con cui ho a che fare quotidianamente. Da quando ho iniziato a lavorare per l’Università della California, ho approfondito un’altra branca di questo mondo affascinante: quello del controllo di qualità, o quality assurance come direbbero nel Paese a stelle e strisce. Già, perché costruire un’applicazione online è solo l’inizio: bisognerà poi mantenerla nel tempo, installando aggiornamenti alle piattaforme su cui è basata (dal server web ai linguaggi che utilizza), sistemando eventuali bug, ed aggiungendo nuove funzionalità. Ogni volta che si compie una di queste operazioni, bisognerebbe eseguire un test dell’intera applicazione per assicurarsi che tutto continui a funzionare correttamente. Nel nostro caso, abbiamo in organico due persone il cui compito è esclusivamente quello di conoscere tutti i nostri applicativi web a menadito, e di testare ogni aggiornamento in maniera scrupolosa. Ma non sarebbe bello se queste operazioni noiose si potessero automatizzare? Beh, a quanto pare si può. Leggi il resto : Selenium: automazione di test per il web

Torna in cima alla pagina