due chiacchiere

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Luigi Scotti, chef in famiglia

Non posso credere che sia già passato un anno e mezzo da quando ho scritto di un simpatico nonnino italo-americano, il signor Pasquale Sciarappa, che condivide le sue ricette su YouTube, grazie al supporto dei nipoti tecnologici. Si vede che l’algoritmo della piattaforma di Mountain View ha capito che mi piacciono questi influencer casarecci, perché nel tempo ha cominciato a propormene altri. Come ad esempio Luigi Scotti, un cuoco napoletano emigrato in Germania, dove si vanta di far conoscere ai crucchi le vere prelibatezze della cucina partenopea. A differenza del suo connazionale residente nel New Jersey, Luigi condivide video in cui si diverte a commentare le pazzie degli americani in cucina, come questa ragazza che pensa di poter fare la pasta in casa partendo dalla pasta in scatola. Ma i video più divertenti sono quelli in cui commenta le doti culinarie degli indiani. Le risate sono garantite. Leggi il resto di Luigi Scotti, chef in famiglia

Addormentarsi con la meditazione

Siamo oramai nel pieno dell’autunno, le giornate si sono accorciate notevolmente, ed il caldo sole dell’estate sembra, almeno qui nel New Jersey, un lontano ricordo. Di tanto in tanto mi capita di svegliarmi nel bel mezzo della notte, spesso verso le 3 del mattino, e di non riuscire a riprendere sonno. Così quando l’insegnante del corso di meditazione che sto seguendo in questi giorni ha parlato proprio di questo argomento, non potevo non prendere appunti. Ci ha mostrato una tecnica che può aiutare a tranquillizzare la mente e rilassare il corpo per prepararsi al sonno, concentrandosi sulle parti del proprio corpo. Allora ho pensato di condividerla qui sul blog, per dare una speranza a coloro che soffrono dello stesso problema. Leggi il resto di Addormentarsi con la meditazione

Le auto elettriche e l’infrastruttura insufficiente

Tante cose nel Paese a stelle e strisce, negli ultimi anni, sono diventate appannaggio di questo o quel partito politico in maniera spesso estrema e senza possibilità di confronto dialettico. Democratici e repubblicani sembrano seguire un copione scritto da chissà chi, ogni volta che interagiscono su un determinato argomento. Le auto elettriche sono uno dei tanti esempi di questo fenomeno: spesso mi sono imbattuto in post su Facebook dove masse di boomer di destra recitano la solita litania di motivi per cui le detestano, vantandosi dei loro SUV da 5000 cc turbo aspirati che consumano un litro di benzina ogni volta che tocchi il pedale dell’acceleratore. Uno degli argomenti che spesso tirano fuori è quello dell’inadeguatezza dell’infrastruttura di distribuzione dell’elettricità, e del fatto che se tutti avessimo un’auto elettrica, il sistema collasserebbe nel giro di pochi minuti. Leggi il resto di Le auto elettriche e l’infrastruttura insufficiente

Ancora sui nomi inglesi divertenti

Durante il periodo di Halloween, la figlia undicenne, che gioca a calcetto da quando aveva 4 anni, ha partecipato ad un torneo provinciale a tema. Alla fine della prima partita, ci siamo fatti due passi tra i vari campetti decorati per la ricorrenza. In un angolo a bordo campo c’erano alcune lapidi divertenti con nomi di improbabili deceduti, come Rustin Peece (rest in peace, riposa in pace), Will B. Back (will be back, torno subito), M. T. Box (empty box, scatola vuota) e Ricky D. Bones (rickety bones, ossa traballanti). E così mi è venuta l’idea per la curiosità a stelle e strisce di oggi. Per i più distratti, ne avevo già parlato undici anni fa. Quindi mi sembrava giusto fare un piccolo ripasso, e magari aggiornare la lista. Leggi il resto di Ancora sui nomi inglesi divertenti

La sirenetta e le stelle marine

Un filone di meme sulla rete è quello della ragazza che sta cercando di prendere sonno, ma il cervello le pone una domanda curiosa che finisce per scaturire nella poveretta una valanga di pensieri che non la faranno più addormentare. D’altro canto, a chi non è capitato di essere ben avvolti tra le coltri al calduccio, e di avere tutte le intenzioni di cadere tra le braccia di Morfeo, mentre la mente continua imperterrita a pensare le cose più assurde? Beh, per finire questa settimana con un po’ di allegria, ho deciso di conservare sul blog una delle vignette che mi sono capitate tra le mani sui social, e di usarla per la lezione d’inglese di oggi. Se hai bisogno di qualche chiarimento, non esitare a battere un colpo nei commenti qui sotto 😅. Leggi il resto di La sirenetta e le stelle marine

Ho chiuso il mio profile LinkedIn

Che io sia sempre stato un po’ allergico ai social non è una novità. Sin dagli albori di questi mezzi di comunicazione, non ho mai usato i miei account su quelle piattaforme in maniera attiva. L’unico che continuavo ad usare sporadicamente era LinkedIn, per tenermi in contatto con vecchi colleghi, e sapere cosa si facesse di bello nei posti in cui avevo lavorato in passato. Però ultimamente m’ero stufato dei continui post “Congratulati con tizio e caio per aver cominciato un nuovo lavoro nell’azienda super figa mega giga”. Mi sono reso conto che, a parte ricevere offerte di lavoro da recruiter senza scrupoli, la piattaforma aveva smesso di avere un valore tangibile per i miei interessi, ed era diventata più che altro una perdita di tempo, un ennesimo feed intestinale digerito in fretta e senza nessun coinvolgimento. Così ho deciso di staccare la spina. Secondo te, questo social ha ancora un valore?

Asim, il paladino della sicurezza in rete

Grazie al cielo oramai non ricevo tantissimo spam nella mia casella di posta elettronica, si e no una cinquantina di messaggi alla settimana (c’erano tempi in cui ne ricevevo un centinaio al giorno o forse più), così ho preso l’abitudine di spulciare tra quelle email per assicurarmi che qualcosa di legittimo non sia stato filtrato per sbaglio. L’altro giorno ho notato un messaggio di un certo Asim Delalić, che affermava di aver trovato una vulnerabilità nel mio blog. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata “come mai qualcuno si prenderebbe la briga di esaminare le vulnerabilità di un blogghettino di periferia, dove non ci sono dati sensibili o soldi da rubare?” Però quello che ha colto la mia attenzione è che Asim aveva allegato alla sua email uno screenshot del mio file wp-config.php (si, era proprio il mio). L’altro dettaglio è che non chiedeva un riscatto e non usava un linguaggio minaccioso, mentre spiegava in maniera un po’ vaga com’era riuscito ad accedere a quel file. Così, più per curiosità che per altro, gli ho risposto per saperne di più, e per offrirgli una birra virtuale, nel caso si trattasse davvero di un buon samaritano. Nella sua risposta, mi ha illustrato per filo e per segno cosa aveva scoperto. Leggi il resto di Asim, il paladino della sicurezza in rete

Non toccarti per scaramanzia all’estero

Ma pensa, proprio 11 anni fa parlavo dello stesso argomento: l’espressività gestuale degli italiani. Che in America fa parte dello stereotipo che definisce gli abitanti del Belpaese, insieme alla pizza, alla Torre di Pisa (più famosa del Colosseo, a quanto ho avuto modo di scoprire) ed all’accoglienza calorosa ed al senso di famiglia che agli inglese sembra così strano ed inusuale. Quest’estate, come ti raccontavo, abbiamo trascorso alcune settimane tra Sicilia, Toscana e Campania, per incontrare amici e parenti che non vedevamo da ben sette anni. E le figlie hanno potuto osservare in tempo reale questa particolarità di noi italiani, trovandola buffa ma allo stesso tempo davvero efficace. Sunshine ed io abbiamo provveduto a tradurre quei gesti in tempo reale, ma per alcuni non è stato poi così facile. Un giorno ad esempio la figlia piccola ha notato che un suo cugino italiano, durante una discussione con suo padre, si è toccato le parti intime. Lei è rimasta sconvolta: un gesto così volgare, ha pensato. Leggi il resto di Non toccarti per scaramanzia all’estero

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