due chiacchiere

Pagina non trovata

"C'era una volta una pagina...", diranno subito i piccoli lettori di questo blog. Era una pagina graziosa, rifinita in tutti i particolari, davvero adorabile. Poi deve essere successo qualcosa di terribile, qualcosa che non oso neppure immaginare. Un lampo di luce, un suono assordante, l'odore acre del codice HTML che bruciacchia, e quella pagina non c'era più, sparita per sempre nel limbo delle pagine che non sono.

Di chi sia la colpa è difficile a dirsi. Google? Yahoo? I tizi del provider che ospita questo sito? L'autore di duechiacchiere.it? Si, deve essere stato lui, quel rimbambito ha pensato che la pagina stesse solo occupando spazio inutile e deve averla freddata con un colpo secco. Ma come si permette, quell'idiota?

E così eccoci qui. Che si fa adesso? Beh, personalmente ti consiglierei di dare un'occhiata alla navigazione in alto, chissà che non noti qualche indicazione utile a ritrovare la retta via. Se proprio non riesci a scovare quello che stavi cercando, ti consiglio di contattare l'autore del blog tramite l'apposito modulo. Nel frattempo, ti propongo qui di seguito alcuni post che potrebbero stuzzicare la tua curiosità.

Con quale coraggio, mi chiedo

In questi giorni la Radio Televisione Italiana sta martellando il popolo del Belpaese con la sua pubblicità sul rinnovo del canone di abbonamento alla televisione. Scrivono (ma per decenza non dicono, se ci hai fatto caso) che sono necessari ben 106 euro per essere in regola con la legge. Ma con quale coraggio si può chiedere ad un precario che paga il mutuo di scucire centosei eurozzi che saranno usati dai famosi per la prossima edizione dell’Isola? Ci vuole una bella faccia tosta a mantenere una tassa di 75 lire per i terremotati dell’Irpinia su ogni litro di benzina, e poi a chiedere ad ogni Italiano un decimo del suo stipendio per pagare il profumato compenso del Direttore Generale della televisione pubblica. : Leggi il resto »

Uno sguardo agli oggetti sociali

Siamo la civiltà delle informazioni memorizzate: in testa, su un foglio di carta, in una chiavetta USB. Senza rendercene conto, ci siamo costruiti intorno tutto un mondo di oggetti che, se non ci fossero persone che sono convinte della loro esistenza, non avrebbero neppure senso. Eppure, senza di essi, sarei perduto: senza quei rettangolini di carta colorati chiamati “soldi”, dovrei ogni volta portarmi dietro un carretto di roba da barattare con gli altri; senza quell’altro rettangolino chiamato carta d’identità, dovrei addirittura portar con me un rappresentante delle forze dell’ordine a garantire per me. Di questo e di tanto altro, si parla nel libro che mi è stato prestato oggi: Sans papier, di Maurizio Ferraris. : Leggi il resto »

Le parole desuete americane

Come spiegavo, da quando lavoro per l’Università della California, mi sono iscritto ad un club per migliorare le mie capacità di oratore pubblico, e per espandere la mia conoscenza della lingua inglese. Siamo una decina di persone, ed durante il nostro incontro settimanale su Zoom, abbiamo la possibilità di far pratica con l’improvvisazione, i discorsi preparati e le tecniche per fornire un giudizio costruttivo a coloro che si cimentano sul podio. Ad alcuni membri sono assegnati ruoli specifici: c’è chi misura il tempo a disposizione di ogni intervento (perché essere concisi è una virtù che bisogna sviluppare), c’è che propone la parola del giorno, che gli altri si sforzeranno di inserire in quello che dicono. L’altra volta, è stata proposta una parola che non avevo mai sentito prima: to palaver. Ad occhio e croce, in italiano si potrebbe tradurre come fuffa, o parlare in modo arzigogolato, da Azzeccagarbugli. : Leggi il resto »

E se le aziende bruciassero i rifiuti?

Visto il post in cui condividevo l’incredibile storia della nascita dell’automobile alla fine dell’Ottocento, vorrei continuare sulla stessa falsariga ecologica. In questi mesi in cui la benzina ed il gas sono stati alle stelle, alcuni rispolverano una delle spine nel fianco del Belpaese: la carenza di termovalorizzatori, specialmente al sud. Stando a quanto riporta il Sole 24 Ore, l’Italia ha attualmente 37 impianti, per la maggior parte al nord, che smaltiscono circa 2.8 milioni di tonnellate di rifiuti urbani all’anno, e producono complessivamente abbastanza energia per soddisfare il fabbisogno medio di circa un milione di famiglie. Dato che lo Stato arranca, non sarebbe bello se le aziende si organizzassero in consorzi per gestire i propri inceneritori e tenere lontano dalle discariche tutti gli scarti che producono ogni giorno? Oggi voglio parlarti di come Amazon, la Subaru ed una compagnia aerea americana bruciano i loro rifiuti commerciali per produrre energia. Chissà che qualche industria del Belpaese non decida di seguire questo esempio. : Leggi il resto »

Qualcuno crede ancora ai saldi?

Ieri ho deciso di fare un giro in centro per dare una rinfrescata al mio guardaroba, approfittando dei saldi in versione invernale. Generalmente si dice che i saldi di gennaio sono quelli più convenienti, perché puoi comprare qualcosa che userai per vari mesi ancora, nel corso dello stesso anno. Ed in effetti la scelta è ampia: tutti i negozi reclamizzano con caratteri cubitali sulle vetrine, gli sconti stratosferici applicati ai prodotti in vendita. Ma è proprio tutto vero quello che ci dicono i commercianti? : Leggi il resto »

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