due chiacchiere

Gli occhiali di Google ai nastri di partenza

Mentre in Italia eravate bombardati dagli ultimi sgoccioli di campagna elettorale prima, e dai vari talk show ad elezioni finite dopo, qui in America Google annunciava di aver lanciato un programma sperimentale per far provare alcuni prototipi di Glass ad un ristretto numero di utenti e giornalisti. Ho letto con particolare interesse alcune delle prove sul campo fatte da questi fortunati prescelti, ed ho iniziato a pensare a come potrebbe diventare il mondo fra qualche anno, quando l’ennesima diavoleria tecnologica avrà preso piede e gli utenti non sembreranno più usciti da qualche film di fantascienza.

Già, perché quello che era un sogno soltanto un anno fa, e poco più di un esperimento appena 18 mesi fa, si è materializzato in un vero e proprio prodotto. Un prodotto che potrebbe presto essere tra le nostre mani (o sulla nostra testa, piuttosto) entro la fine del 2013. Un nuovo tipo di dispositivo di elaborazione, indossabile, progettato per ridurre la distrazione, creato per permettere di catturare e comunicare in un modo che dovrebbe sentirsi completamente naturale a chi lo indossa.

Alcuni l’hanno già ribattezzato l’anti-smartphone. Come i miei lettori più fedeli sanno oramai bene, sono in genere molto scettico quando qualcuno affibbia l’etichetta “anti” qualcosa ad un prodotto (Volunia, se ci sei batti un colpo). Davvero un piccolo cristallo liquido sospeso sull’occhio potrà rimpiazzare lo schermettino toccabile e discreto a cui ci hanno abituati Steve Jobs e soci? Tutti i filmati proposti dalla casa di Mountain View, finora, mostrano persone generalmente all’aria aperta, isolate e soprattutto non vicino ad altre che indossano lo stesso dispositivo. Ma cosa succederà quando ci si trova in metropolitana o in treno ed all’interno della stessa carrozza ci sono 20 persone che continua a ripetere “Ok, Glass”, che è la frase magica per far capire agli occhialini che vogliamo chieder loro qualcosa. Se il tizio seduto vicino a me nella metro comincia ad impartire ordini ai suoi occhiali, anche i miei faranno quello che dice?

Per non parlare di tutte le implicazioni legali e burocratiche del caso: il codice della strada dovrà essere aggiornato per vietare di indossare Glass alla guida? Dovrò far firmare una liberatoria ad ogni persona con cui scambio due chiacchiere, se registro la conversazione? E se lo faccio a sua insaputa, che conseguenze devo attendermi? E poi già immagino il web, infestato da tonnellate e tonnellate di video in prima persona, o da webcam indossabili, dove la gente trasmette in diretta ciò che sta vedendo. La speranza è di avere la risposta ad almeno alcune di queste domande, quando i prototipi inizieranno a diffondersi nel mondo. Di sicuro un applauso va fatto a Google per aver avuto il coraggio di portare questo progetto fino in fondo.

Commenti

  1. Trap
    ha scritto:

    Ti sei dimenticato l’antenna vicino alla testa 😀

    Risposte al commento di Trap

    1. camu
      ha scritto:

      Hai ragione! Ci lamentiamo sempre delle radiazioni e delle microonde che fanno male alla salute, e poi però non rinunciamo ad auricolari ed occhiali blu-tut 🙂

  2. Trap
    ha scritto:

    Dopo 9 anni ancora non hanno avuto una diffusione di massa… Sono ancora troppo ingombranti (vedi quelli della Ray ban in collaborazione con Facebook)

    Risposte al commento di Trap

    1. camu
      ha scritto:

      Si, secondo me non l’avranno mai: le domande che mi ponevo qui sopra nel mio post sono ancora attuali e non hanno una risposta sicura. Questi gadget forse vanno bene se fai sport estremi e vuoi filmare le tue imprese, alla stregua di una GoPro, ma per il resto non forniscono un’interfaccia comoda che possa sostituire il cellulare in maniera discreta e funzionale.

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