due chiacchiere

Giorno dopo giorno

Ogni mattina, in Africa, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più del leone se non vuole essere mangiata. Ogni mattina, in Africa, un leone si sveglia e sa che dovrà correre più della gazzella se non vuole morire di fame. Ogni mattina, in Africa, non è importante che tu sia gazzella o leone, l’importante è che tu incominci correre. Qui in America le cose non sono poi così differenti: mi viene un capogiro quando osservo l’incredibile quantità di energia messa in campo tutti i giorni per spostare migliaia di persone da un posto all’altro. Metropolitane, autobus, treni, automobili:  le persone corrono, ognuno verso la propria destinazione.

i palazzi e la gente di una mattina a manhattan

Commenti

  1. ha scritto:

    Chissà se questa confusione in fin dei conti riesca ad influenzare in maniera pesante la psicologia di noi umani.
    Ciao,
    Emanuele

  2. zardo
    ha scritto:

    Questa però non mi sembra una prerogativa tutta americana…

  3. Alessandro
    ha scritto:

    come farà uno affetto da “camunite” (capacità di arrivare sempre e comunque in ritardo al lavoro) ad affrontare tale ritmo… mah! a proposito le tue mail mi arrivano in ufficio, vedrò di farti avere ciò che mi hai chiesto al più presto (sono in ferie) ciao grande

  4. camu
    ha scritto:

    Ale, mi solleva questa tua risposta, la mia paura più grande era che qualche filtro malefico bloccasse i messaggi! Mi giungono voci di un tuo calo prestazionale al lavoro, suvvia non ti scoraggiare. Lo sai, la “camunite” (ho dovuto un po’ cambiare il nome della malattia, sai per la privacy eh eh) era una malattia riflessa: il dover stare a contatto con certe persone la rendeva particolarmente evidente. Un po’ come la criptonite per Superman. Qui la distanza è abbastanza grande da non sentirne più gli effetti, e così posso anche sfidare il grande via vai quotidiano della metropoli.

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