due chiacchiere

Pagina non trovata

"C'era una volta una pagina...", diranno subito i piccoli lettori di questo blog. Era una pagina graziosa, rifinita in tutti i particolari, davvero adorabile. Poi deve essere successo qualcosa di terribile, qualcosa che non oso neppure immaginare. Un lampo di luce, un suono assordante, l'odore acre del codice HTML che bruciacchia, e quella pagina non c'era più, sparita per sempre nel limbo delle pagine che non sono.

Di chi sia la colpa è difficile a dirsi. Google? Yahoo? I tizi del provider che ospita questo sito? L'autore di duechiacchiere.it? Si, deve essere stato lui, quel rimbambito ha pensato che la pagina stesse solo occupando spazio inutile e deve averla freddata con un colpo secco. Ma come si permette, quell'idiota?

E così eccoci qui. Che si fa adesso? Beh, personalmente ti consiglierei di dare un'occhiata alla navigazione in alto, chissà che non noti qualche indicazione utile a ritrovare la retta via. Se proprio non riesci a scovare quello che stavi cercando, ti consiglio di contattare l'autore del blog tramite l'apposito modulo. Nel frattempo, ti propongo qui di seguito alcuni post che potrebbero stuzzicare la tua curiosità.

Sono fuori dal tunnel

Così cantava Capareza qualche anno fa: un tormentone che ha infestato cellulari, pubblicità, programmi televisivi e… la mente di molti ascoltatori. Un ritornello scemo che ha avuto un successo oltre le aspettative. Tant’è che anche io, a distanza di tanto tempo, ancora lo ricordo e lo utilizzo per dire che finalmente ce l’ho fatta: la versione due punto zero (non come il web due punto zero, però) del mio tema ha raggiunto la fase di beta testing, pronta ad essere collaudata. Se quindi ti trovi a passare di qui e vedi ancora qualcosa di strano in giro (impaginazione disastrata, colori che non tornano, pulsanti che non rispondono ai tuoi comandi), batti un colpo. Non troppo forte, altrimenti mi lasci un bernoccolo sul sito. : Leggi il resto »

Stanley Tucci in giro per l’Italia

Era il periodo di Natale del 2020 quando un giorno andammo a trovare una coppia di amici che non vedevamo da tempo, a causa della pandemia in corso. Mentre gustavamo la cena che ci avevano preparato, si chiacchierava di poter un giorno poter tornare a viaggiare e riabbracciare amici e parenti in Italia. E fu lì che, un po’ come magra consolazione, ci suggerirono di guardare una miniserie prodotta dalla CNN, Searching for Italy, in cui Stanley Tucci portava lo spettatore a visitare gli angoli più nascosti e veraci dello Stivale. Che io sia un grande fan dell’attore newyorkese non è un segreto: sebbene la sua popolarità sia legata a pellicole come Il diavolo veste Prada e Hunger Games, penso di essere uno dei pochi che se lo ricordano come il losco figuro che trafuga il cane Beethoven nell’omonimo film, o come l’amico di Richard Gere in Shall We Dance. Un po’ come con molti dei suoi personaggi, anche in questa bellissima produzione in cui interpreta se stesso, il suo carattere ricercato, garbato e raffinato risplende, dando un fascino unico all’intera serie. : Leggi il resto »

Mela dai un’occhiata al sito?

Può sembrare che nel titolo ci sia un refuso, uno spazio mancante da qualche parte, ma in realtà il gioco di parole cade a fagiolo, vista la richiesta che ho da farti oggi. Beh, è arrivato il momento di sfruttare il tuo telefonino intelligente (iPhone, BlackBerry e chi più ne ha, più ne metta) per una giusta causa. Ti chiedo di farti un giro su queste pagine, provando a lasciare un commento, a cliccare sui vari collegamenti e pulsanti, e darmi un tuo parere. Usando dal tuo iPhone il modulo di contatto accessibile cliccando sulla freccia che vedrai in alto a destra (la buca delle lettere). Se ti va, dimmi pure che dispositivo hai usato e se le pagine erano lente a caricarsi. : Leggi il resto »

Rotolo con spinaci e prosciutto

In Italia, una delle cose positive del posto dove lavoravo erano i buoni pasto: più o meno cinque euro, che mi consentivano di avere una buona insalata al bar dietro l’angolo, oppure un pasto completo alla vicina mensa comunale. Dove con il buono pasto più un euro mi davano un bel piatto di pasta, acqua a volontà ed un caffè. Qui all’università, ed in generale in America, il concetto del datore di lavoro che ti paga la pausa pranzo è poco diffuso, ed è raro trovare aziende che offrono agevolazioni in tal senso. Così, per risparmiare qualche soldo, in genere mi porto il pranzo da casa. A volte però vado alla mensa universitaria a comprare qualcosa. Al contrario di quello che si potrebbe pensare, non ci sono solo “schifezze”, ma hanno anche insalate, zuppe e pasta primavera. Ti propongo uno dei miei piatti preferiti.
: Leggi il resto »

Ma servono tutti sti commenti?

Sto facendo un po’ di pulizie di primavera nel blog, ottimizzando la base di dati, ripulendo il template dagli esperimenti implementati negli scorsi mesi, e via dicendo. E superata la soglia dei 5000 commenti, mi sono chiesto: ma davvero ha senso tenere traccia di ciò che un visitatore occasionale ha scritto tre anni fa? Lo so, i commenti sono l’anima del web due-punto-zero. E non c’è dubbio che ognuno di essi è una testimonianza di apprezzamento per quello che ho scritto e continuo a scrivere. Allo stesso tempo, però, io sono da sempre stato contrario al “rumore di fondo” che tutti questi mezzi sociali generano in rete. Una massa infinita di parole che, dopo un dato lasso di tempo, perdono di significato, ma rimangono insabbiati sulla spiaggia, come tanti relitti abbandonati. : Leggi il resto »

Torna in cima alla pagina