due chiacchiere

È bello quando lei canta

Spero di non urtare la sensibilità di nessuno pubblicando, doverosamente nella zona notte, un altro spunto che viene dai gruppi di discussione. Come già detto nell’articolo In vino veritas, sono un lettore (non troppo assiduo, per ovvi motivi di tempo) di alcuni gruppi che affrontano temi “impegnati”, qual è ad esempio quello dei sentimenti: it.discussioni.sessualità. Nel lontano 2000, l’utente Asimov pubblicò un intervento di quelli che mi hanno fatto riflettere.

Spesso presi dalla frenesia della vita quotidiana (colazione, lavoro, figli, palestra, computer, incombenze domestiche, scuola via dicendo) non abbiamo tempo per soffermarci a gustare i piccoli dettagli che, continuamente, ci passano sotto gli occhi. In macchina andando fuori città per qualche giorno, raramente ci soffermiamo a guardare il colore dei campi in fiore, o dei girasoli secchi alla fine dell’estate. Ecco su cosa Asimov mi ha portato a riflettere.

Lei canta.
Ha una voce sottile, intonatissima, che mi carezza.
Mi carezza e mi eccita, come se con la mano si infilasse nei pantaloni.
Canta le mie canzoni, e le sue che diventano subito mie.
Canta stando nuda a letto aderente al mio corpo, e sento il diaframma vibrare.
Canta in macchina, mettendomi i piedi nudi sulle ginocchia, semidistesa
contro il suo sportello.
Canta nella vasca da bagno con me.
A volte cantiamo insieme.
A volte le telefono e le dico: canta per me.
A volte persino i gemiti dei suoi orgasmi sembrano il motivo, mugolato, di
una canzone.

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