due chiacchiere

Pagina non trovata

"C'era una volta una pagina...", diranno subito i piccoli lettori di questo blog. Era una pagina graziosa, rifinita in tutti i particolari, davvero adorabile. Poi deve essere successo qualcosa di terribile, qualcosa che non oso neppure immaginare. Un lampo di luce, un suono assordante, l'odore acre del codice HTML che bruciacchia, e quella pagina non c'era più, sparita per sempre nel limbo delle pagine che non sono.

Di chi sia la colpa è difficile a dirsi. Google? Yahoo? I tizi del provider che ospita questo sito? L'autore di duechiacchiere.it? Si, deve essere stato lui, quel rimbambito ha pensato che la pagina stesse solo occupando spazio inutile e deve averla freddata con un colpo secco. Ma come si permette, quell'idiota?

E così eccoci qui. Che si fa adesso? Beh, personalmente ti consiglierei di dare un'occhiata alla navigazione in alto, chissà che non noti qualche indicazione utile a ritrovare la retta via. Se proprio non riesci a scovare quello che stavi cercando, ti consiglio di contattare l'autore del blog tramite l'apposito modulo. Nel frattempo, ti propongo qui di seguito alcuni post che potrebbero stuzzicare la tua curiosità.

Ad ognuno la sua dimensione

Che questo blog ricorra ad un “pesante” uso di soluzioni fatte in casa, non è più una novità. D’altro canto, sin dal primo giorno in cui ho aperto questa mia piccola casetta sperduta nella rete, l’ho sempre considerata come un laboratorio, dove sperimentare nuove tecniche, mettere alla prova le mie capacità, creare funzionalità che facilitino la vita ai visitatori, nessuno escluso. Come ho già detto in una puntata precedente di questa serie, il “vestito” di questo sito è disponibile in due taglie: medium e large. Per adattarsi alle varie risoluzioni degli utenti. Non ho mai implementato un layout fluido, per tanti motivi che non sto a ripetere (casomai ne parlerò nei commenti, a richiesta). Durante i primi anni di vita, il vestito predefinito era quello medium, perché la risoluzione 1024×768 era ancora molto popolare all’epoca. Chi voleva, premendo un pulsante, poteva passare a quella large. : Leggi il resto »

You’d better never let it go

Premessa: anche se non stai seguendo il mio racconto, questa puntata ti coinvolge personalmente, ho bisogno del tuo parere, quindi t’invito a votare la tua preferenza (vedi sotto) 🙂 Grazie.

La sera prima avevano dato in tv un vecchissimo film con Bud Spencer e Terence Hill, uno di quelli che ricordavano ad Enrico la sua adolescenza: le estati passate a macinare chilometri in bicicletta con gli amici del quartiere, a lucidare quel “bolide” di cui andava tanto fiero, ad imparare i trucchi del mestiere dal nonno agricoltore. Lo zio andava a noleggiare, una volta alla settimana, una bobina (altro che videocassette o dvd) con un film uscito da poco, montava tutto l’armamentario di proiezione con tanto di schermo bianco, poi si sedevano sulla grande veranda e si gustavano questo cinema “fatto in casa” d’altri tempi. Di quel periodo ricordava sempre con piacere la serenità, la spensieratezza ed i profumi della campagna. : Leggi il resto »

La neve dei sobborghi

Un paio di settimane fa qui ha nevicato come forse capita una volta ogni due o tre anni: 30 centimetri di neve compatta accumulati nel giro di una notte. Della serie, la sera prima siamo andati a letto che tutto era scuro, e la mattina dopo era tutto bianco. Tanto che quasi tutti i luoghi di lavoro hanno concesso una “vacanza fuori programma” con una chiusura straordinaria degli uffici. Per me è stata una giornata di riposo, ma anche di spalare neve sul vialetto del garage di casa. Avevo fatto un video con la mia telecamerina portatile, il giorno dopo, ma non avevo ancora trovato il tempo di pubblicarlo. Eccotelo qui: una nuova puntata della serie “a spasso per i sobborghi del New Jersey” 🙂 : Leggi il resto »

La ricchezza casearia americana

La scorsa estate, quando siamo venuti in Italia, non ho fatto caso all’offerta casearia disponibile nei supermercati della zona. Non so se le cose siano cambiate nel Belpaese rispetto a sedici anni fa, ma una differenza che ho sempre notato con il Paese dello zio Sam è la variegata moltitudine di prodotti derivati dal latte. E prima che qualcuno storca il naso, questo post non è inteso come una critica verso l’Italia, ma più come una curiosità con la quale ti troverai a fare i conti se verrai in vacanza da queste parti. A partire dal fatto che è molto difficile trovare il latte pastorizzato ad alte temperature UHT, che invece è la norma in qualsiasi supermercato da Siracusa a Belluno. Stando ad un articolo di Reader’s Digest di qualche anno fa, il motivo è da attribuire all’ossessione degli americani per le cose fredde (ne avevo già parlato l’anno scorso), ma anche al fatto che il sapore del latte UHT non è particolarmente gradito. : Leggi il resto »

Gli americani ed il ghiaccio

E così anche per quest’anno è arrivato il momento di celebrare il Giorno del Ringraziamento, che apre ufficialmente il periodo festivo natalizio. La sorella di mia moglie Sunshine, come da tradizione, ha invitato tutta la famiglia a casa sua per la cena a base dell’immancabile tacchino ripieno, accompagnato da patate dolci e marshmallows, e tutta una sfilza di altre pietanze che riempiranno la pancia dei commensali. Ad annaffiare tutto questo ben di Dio, mio cognato metterà in bella mostra una selezione di vini e bevande gassate per la gioia di grandi e piccini. Quest’anno però ci sarà una novità, ci è stato rivelato dai padroni di casa quando siamo andati a trovarli qualche settimana fa: una macchinetta in grado di produrre cubetti di ghiaccio senza sosta. Che mi ha dato lo spunto per questo post: per noi italiani, questa fissazione del Paese a stelle e strisce per il ghiaccio, è una cosa che non capiremo mai. : Leggi il resto »

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