due chiacchiere

Archivio degli articoli in salotto, pagina 3

Quota 103 è l’eredità dei nostri padri

Lo so, in campagna elettorale Salvini aveva promesso di abolire la legge Fornero e di regalare palate di soldi ai pensionati. Ed ora, arrivato il momento di stilare la prima vera manovra economica di questo governo, si è dovuto rimangiare praticamente tutto. Certo questo non significa che io sia pentito di aver votato Meloni, anzi. La verità è che anche i sassi sanno oramai che il sistema pensionistico italiano si dirige senza se e senza ma verso il baratro. Anche aumentando la natalità in maniera notevole con un colpo di bacchetta magica a partire dal 2024, quei neonati impiegherebbero almeno 18 anni per produrre reddito e quindi versare i tanto agognati contributi che pagherebbero le pensioni dei loro padri e dei loro nonni. Non solo: l’aumento dell’aspettativa di vita fa si che un sistema studiato per pagare pensioni per una quindicina d’anni, non può essere stiracchiato per pagarle per 30 e passa anni senza conseguenze. Leggi il resto di Quota 103 è l’eredità dei nostri padri

Due mesi fa, l’attacco di Hamas

Sono già passati due mesi dall’attacco dei terroristi palestinesi di Hamas che ha sconvolto il mondo, e mi pare che oramai i riflettori si siano spostati altrove. Tutti, me compreso, cominciammo a pontificare su chi avesse ragione e chi torto, sulle possibili spiegazioni di questa escalation del conflitto, e su cosa sarebbe successo dopo. Quasi per coincidenza, pochi giorni prima avevo scritto un post in cui farneticavo sugli effetti devastanti che secoli di colonialismo britannico e francese hanno causato in Africa ed in giro per il mondo. Così, quando ho deciso di approfondire la questione tra israeliani e palestinesi, non mi ha stupito scoprire che tutto nasce agli inizi del secolo scorso per mano di, indovina un po’, francesi e britannici. Che si spartirono quelle terre per ricavarne lauti guadagni, anche per via della vicinanza con il canale di Suez e l’accesso a tutto il Medioriente. A dirlo non sono io, che per usare le parole del governatore De Luca, mi ritengo un cialtrone, ma è un reputabile canale YouTube tutto italiano, che ho cominciato a seguire dietro indicazione di un utente su Reddit in calce ad uno dei miei post su quella piattaforma. Leggi il resto di Due mesi fa, l’attacco di Hamas

Tiro alla fune tra banche centrali e governi?

L’ho già ammesso più di una volta: non ho una educazione accademica in economia, ma mi piace ascoltare vari podcast che spiegano, in parole digeribili a noi comuni cialtroni (questa parola mi piace molto, da quando l’ho sentita usare dal Governatore De Luca), cosa succede sui mercati e come funzionano i vari sistemi economici nei quali siamo immersi. Oggi qui in America si celebra il famigerato Venerdì Nero, che apre le danze delle compere natalizie. Orde di consumatori si affolleranno nei centri commerciali della nazione alla caccia di sconti e saldi, un’orgia di consumismo sfrenato e senza pudore, con buona pace del governatore della Banca Centrale americana che invece vorrebbe far raffreddare un po’ quest’economia surriscaldata, come si direbbe in gergo.

Però proprio uno dei podcast che ascoltavo, si poneva la questione di questa dissonanza cognitiva a cui stiamo assistendo: da un lato le banche centrali a premere sul freno di quest’automobile chiamata economia, dall’altro i governi nazionali a spingere sull’acceleratore per controbilanciare l’erosione del potere d’acquisto causata dall’impennata dei tassi d’interesse. Solo a me pare un controsenso? Intanto, nel silenzio generale, il rating dell’Italia è stato innalzato da negativo a stabile, a confermare che, al di là delle chiacchiere, questo governo sta facendo tutto sommato un buon lavoro.

Anche Mario Draghi è critico sull’Europa

Il mio euroscetticismo non è mai stato un segreto, già da tempi non sospetti, con buona pace di alcuni miei lettori che storcono il naso quando mi esprimo in tal senso. Per carità, lo so benissimo che l’unione fa la forza, come ci ricorda un vecchio adagio. Il problema è che quest’unione è appiccicata con la colla vinilica, e tiene insieme realtà strutturalmente e culturalmente profondamente diverse tra loro, che fanno e faranno sempre fatica a trovare un equilibrio comune in grado di migliorare le condizioni di vita di tutti. La mia critica spazia dalla gestione frammentata dell’immigrazione clandestina, in cui il Belpaese finisce sempre per prenderla in quel posto, alla politica economica tutt’altro che uniforme, in cui i vari Stati membri anzi continuano a farsi concorrenza sottobanco. Bisogna lavorare ancora molto per costruire un’Europa unita come la volevano i nostri padri, e forse non ci si arriverà mai. Leggi il resto di Anche Mario Draghi è critico sull’Europa

Le auto elettriche e l’infrastruttura insufficiente

Tante cose nel Paese a stelle e strisce, negli ultimi anni, sono diventate appannaggio di questo o quel partito politico in maniera spesso estrema e senza possibilità di confronto dialettico. Democratici e repubblicani sembrano seguire un copione scritto da chissà chi, ogni volta che interagiscono su un determinato argomento. Le auto elettriche sono uno dei tanti esempi di questo fenomeno: spesso mi sono imbattuto in post su Facebook dove masse di boomer di destra recitano la solita litania di motivi per cui le detestano, vantandosi dei loro SUV da 5000 cc turbo aspirati che consumano un litro di benzina ogni volta che tocchi il pedale dell’acceleratore. Uno degli argomenti che spesso tirano fuori è quello dell’inadeguatezza dell’infrastruttura di distribuzione dell’elettricità, e del fatto che se tutti avessimo un’auto elettrica, il sistema collasserebbe nel giro di pochi minuti. Leggi il resto di Le auto elettriche e l’infrastruttura insufficiente

Cos’è una donna?

La domanda è all’apparenza innocua, elementare, quasi banale. Ma nel Paese a stelle e strisce, in un’epoca in cui la sessualità è messa fortemente in discussione e diventa argomento di feroci dibattiti politici tra destra e sinistra, è una domanda a cui nessuno è in grado di rispondere davvero. Allora ci ha provato un giornalista, Matt Walsh, in un documentario (mi spiace, la pagina Wikipedia in italiano non esiste, a quanto pare) che tramite una serie di interviste con esperti del settore, fornisce allo spettatore un bel po’ di materiale su cui riflettere. Bisogna precisare che Walsh è stato al centro di diverse polemiche negli ultimi anni per le sue posizioni considerate controverse dai benpensanti, sul tema del transgenderismo, che gli hanno anche procurato diversi problemi sui social. Non credo di rovinarti la sorpresa, dicendoti che alla fine dei 90 minuti, nessuno degli intervistati ha saputo dare una risposta soddisfacente a quella domanda. Leggi il resto di Cos’è una donna?

Lo sapevo che i palestinesi, prima o poi…

Sulla situazione in Israele non si può giustificare chi si esprime come hanno fatto certi cretini alcuni giorni fa, con buona pace degli esponenti politici che li sostengono. Ovviamente l’aggressione di Hamas non può essere condonata in alcun modo, quando ci sono centinaia di morti in ballo. Ma da uomo qualunque che cerca di evitare quanto più possibile la stampa mainstream, devo dire che una reazione del genere da parte dei palestinesi era solo questione di tempo. Perché se dopo l’elezione del governo Meloni, gli israeliani si sono stracciate le vesti gridando al fascismo, praticamente nessuno ha detto una parola dopo l’ennesima rielezione di Beniamino Netanyahu, che avrebbe chiaramente portato uno sbilanciamento a destra della gestione della complessa situazione con i palestinesi. Gli osservatori politici continuavano a suonare i loro campanelli d’allarme come Cassandre inascoltate, ma la comunità internazionale (specialmente quella guidata dall’Addormentato, altrimenti noto come presidente americano), continuava a far finta di nulla. Insomma, si guardava alla proverbiale pagliuzza ignorando la trave che la maggioranza degli israeliani avevano conficcata nel proprio occhio. Leggi il resto di Lo sapevo che i palestinesi, prima o poi…

Colonialismo ed immigrazione clandestina

Leggevo l’altro giorno una poesia di Daniele sulla notizia dei cinquemila euro che gli immigrati clandestini possono pagare per essere liberi. Ciò che i governi fanno finta di dimenticare è che la situazione di disperazione di queste popolazioni a cui assistiamo oggi è il risultato del colonialismo inglese e francese degli ultimi cento anni, a cui si sono poi aggiunti gli americani, con il loro spavaldo desiderio di andare in giro per il mondo ad imporre quella che loro chiamano democrazia. Guardiamo a cosa è successo in Libia dal 2011, quando Gheddafi è stato tolto di mezzo ed il Paese è stato bombardato dalla Nato incessantemente per più di un anno. Già all’epoca dicevo che era un errore colossale, che ci stavano imbrogliando quando ci raccontavano che Gheddafi era il “cattivo” e che andava ucciso. Fast forward 12 anni, non mi ero sbagliato di molto. La verità è che lui voleva creare una confederazione di stati africani, e questo non piacque agli Stati Uniti ed alla NATO, e così fu fatto fuori. Però in pochi sembrano interessarsi a come oggi è ridotto il Paese. Ho persino visto un documentario dove mostravano come in Libia si vendono schiavi. Già, nel 2023 esistono persone che vendono altre persone come schiavi. Leggi il resto di Colonialismo ed immigrazione clandestina

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