due chiacchiere

Archivio degli articoli in biblioteca, pagina 5

Due chiacchiere con il bibliotecario americano

Il mio caro amico Trap mi aveva suggerito tempo fa un’idea per continuare questa mini serie in cui stiamo esplorando categorie di parole inglesi associate ai vari mestieri. Ed ecco accendersi la lampadina mentre con le bimbe andavamo alla biblioteca comunale per prendere alcuni libri che avevamo ordinato. La prima cosa che mi è venuta in mente pensando a come approcciare l’argomento, è stata la differenza tra library and bookstore or bookshop (in inglese britannico). Da notare lo sgambetto che il falso amico library cerca di tirarti: in italiano corrisponde alla biblioteca, non alla libreria! La differenza è che nella prima i libri si possono prendere in prestito, nella seconda si possono acquistare. Anche qui come nel Belpaese, ogni comune ha la sua biblioteca (public library, not public bookshop), all’interno della quale troverai alcuni banchetti con dei computer per effettuare le ricerche nel catalogo provinciale (online catalog). Qui nel New Jersey, le biblioteche sono collegate tra loro, quindi se cerchi un libro che hanno in un comune a cento chilometri da casa tua, puoi ordinarlo comodamente da casa e sarà disponibile alla tua biblioteca nel giro di qualche giorno. Leggi il resto di Due chiacchiere con il bibliotecario americano

Due chiacchiere con il medico americano

Qualche settimana fa sono andato a trovare il mio medico di base (physician, or primary care doctor) per il solito controllo annuale (annual check up). Come forse saprai, la sanità americana è organizzata in maniera alquanto diversa rispetto alla sua controparte italiana. La differenza più evidente è legata al sistema di assicurazioni sanitarie (health insurances) pagate dal datore di lavoro, e non dallo stato. Ogni assicurazione ha il proprio network di medici, ed un medico può far parte di più di un gruppo. In genere, quando ti serve consultare uno specialista, ti colleghi al sito della compagnia che offre il servizio, ed effettui una ricerca in base alla provincia ed alla specialità richiesta. Capita a volte che qualcuno ti raccomandi un bravissimo dottore, ma che questo sia out of network per la tua assicurazione: in questo caso, un po’ come i medici non coperti dalla famigerata mutua, dovrai pagare il consulto di tasca tua. Se invece il medico is in network, pagherai soltanto il copay (l’equivalente del ticket italiano). Lo stesso vale per gli esami medici, dalle semplici ecografie (diagnostic ultrasound) alle risonanze magnetiche (MRI), passando per la gastroscopia (endoscopy). Controlla inoltre che il tuo sia un family plan, che copre tutti i membri della famiglia, e non soltanto l’impiegato. Leggi il resto di Due chiacchiere con il medico americano

Due chiacchiere con la cameriera americana

Come forse ricorderai, qualche settimana fa siamo andati a passare qualche giorno di vacanza vicino a casa di Biden. Per darti un’idea della distanza in auto, è come andare da Bologna a Roma sull’Autosole. Una sera siamo andati a cena in un ristorantino ad Alexandria, una cittadina della Virginia subito fuori dal raccordo anulare che circonda la capitale. E mentre la cameriera ci chiedeva di dove eravamo (deve aver sentito il mio inconfondibile accento del New Jersey, che fa molto I Soprano, da quello che mi dicono), mi è venuta l’ispirazione per il post di oggi. Se stai programmando una vacanza nel Paese a stelle e strisce, prima o poi ti capiterà di sicuro di visitare un ristorante, e così ho pensato di darti qualche dritta, per non farti cogliere impreparata davanti alla persona che ti porterà da mangiare. Leggi il resto di Due chiacchiere con la cameriera americana

Due chiacchiere con il muratore americano

Con l’arrivo della bella stagione, e considerando che alcuni pochi fortunati ancora usano la casa come luogo di lavoro, il desiderio di rimodernare (renovate) la propria abitazione è sempre dietro l’angolo. Noi ne abbiamo approfittato un paio d’anni fa per sistemare il pian terreno della nostra abitazione, togliere la vecchia moquette originale (carpet) e rimpiazzarla con dei bei pavimenti (tiles) italiani. In genere, quando si è pronti per iniziare qualsiasi tipo di lavori, ci si rivolge ad un capomastro (contractor) che poi assumerà i vari lavoratori a seconda di quello che serve (falegname, elettricista, idraulico, e via dicendo). Ora stiamo pensando di rimodernare la cucina, e mentre io e Sunshine ci confrontavamo sulle varie idee, ecco che mi si è accesa la lampadina per le curiosità sull’inglese che ti propongo oggi. Leggi il resto di Due chiacchiere con il muratore americano

Due chiacchiere con l’idraulico americano

Dato che un paio di settimane fa siamo andati a parlare con il meccanico, mi è venuta l’idea di continuare questa miniserie esplorando le parole usate in vari mestieri. In questo modo posso unire l’utile ed il dilettevole e farti scoprire alcune curiosità tipiche di quel mestiere, di cui raramente si parla in altri ambiti. Da quando abbiamo comprato casa, volente o nolente ho dovuto imparare ad aggiustare o sostituire varie cose che con il tempo si andavano rompendo. Ad esempio, l’anno scorso ho installato dei nuovi tubi in PVC (PVC pipes) per il drenaggio dell’aria condizionata centralizzata dal ripostiglio in cui si trova fino al giardino dietro casa. Il mestiere dell’idraulico (plumber) è abbastanza semplice, una volta capite le basi: serve solo avere gli attrezzi giusti ed un garage dove poterli conservare. Ad esempio, molte delle tubature nelle case costruite negli ultimi 50 anni sono in rame (copper pipes), e generalmente saldate (soldered) tra di loro con una torcia ossidrica. Oggi invece si preferiscono tubi in polietilene, concatenati tra loro a pressione da un anello metallico. Leggi il resto di Due chiacchiere con l’idraulico americano

Due chiacchiere con il meccanico americano

L’altro giorno ho portato la macchina dal meccanico per un cambio dell’olio ed una controllatina a freni e liquidi vari. Sin da quando ero in Italia e guidavo la mia fidata Yaris su e giù per lo Stivale, ho sempre considerato il buon stato di salute delle mie autovetture una priorità inderogabile. E così mentre aspettavo nella sala d’attesa che l’untuoso ometto completasse l’opera, mi è venuta in mente l’idea per la lezione d’inglese di oggi. Il tagliando qui si chiama tune up, ed in genere comprende oil change, tire rotation, visual inspection of brakes, brake fluid, radiator coolant and battery, e lascerà il tuo portafogli più leggero di una sessantina di dollari. Se il tizio sta cercando di spillarti qualche dollaro in più, potrebbe inventarsi qualche difetto che necessita una costosa riparazione: se ti parla di timing belt (cinghia di distribuzione), exhaust pipe (tubo di scappamento), alternator (alternatore) oppure di brake pads (pastiglie dei freni), saranno dolori per il conto corrente in banca. Prova a sentire un altro meccanico giusto per confermare che il primo non stesse cercando di approfittarsi di te. Leggi il resto di Due chiacchiere con il meccanico americano

Le espressioni gergali in inglese

Guardavo l’altra sera un film con Edoardo Leo (che recensirò nei prossimi giorni), e mi sono reso conto come nell’italiano parlato abbiamo la tendenza ad usare espressioni gergali per esprimere quello che ci passa per la testa: dai malati a bizzeffe alla pioggia a catinelle, dall’essere in un mare di guai al dover stirare una montagna di panni. Tutte espressioni che il mio amico Josè, che sta cercando di imparare l’italiano su Duolingo, non potrebbe certo capire. Ed allora mi è venuta la curiosità di andare a cercare l’equivalente opposto, e di condividere i risultati di questa ricerca con i miei piccoli lettori. Così quando verrai in vacanza a New York e ti diranno che hai una big mouth, saprai che vogliono semplicemente dire che stai parlando troppo, mentre se ti consigliano di don’t blow all your money at the casino, non stanno letteralmente dicendo di soffiare sui soldi, ma piuttosto di non sperperarli. Leggi il resto di Le espressioni gergali in inglese

Non perdere il treno per New York

Sebbene ancora mi stiano dando la possibilità di lavorare da casa, un paio di mesi fa sono andato in ufficio per prendere alcune cose che mi servivano. Era da parecchio tempo che non mi recavo in stazione, e tutto sembrava così strano, quasi surreale. Prima di avviarmi, avevo diligentemente controllato sul sito quali fossero i nuovi orari: di questi tempi non si capisce più nulla, e non volevo rimanere su una panchina ad aspettare per ore. Un treno sarebbe dovuto essere lì alle 7.20 del mattino, per giungere alle 8.10 alla Penn Station sulla Trentatreesima strada. Verso le 7.10, una voce gracchiante ci comunica dagli altoparlanti che the 7.20 train to Manhattan has been cancelled. Essendo una persona positiva per natura, invece che inveire contro la situazione, mi son messo a pensare a questa lezione d’inglese. D’altro canto, come dicono gli americani, se la vita ti manda limoni (l’equivalente delle nostre “ciofeche”, facendo una traduzione non letterale), tu facci una bella limonata, ovvero fai del tuo meglio con quello che la vita ti offre. Leggi il resto di Non perdere il treno per New York

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