due chiacchiere

Che buono l’aroma di carne putrida

Personalmente non sono mai stato un drogato di quella bevanda scura che praticamente tutti quelli che conosco consumano in quantità industriali: il caffè. Sarà perché su di me non ha l’effetto stimolante e “svegliante” che invece sembra ottenere sugli altri, sarà perché il mio organismo mostra una certa allergia al caffè, con tutte le reazioni fisiologiche che ne conseguono. Ma la vera domanda a questo punto è: tu che vai tanto pazzo per questo misterioso infuso concentrato, sai davvero cosa stai bevendo? Se la risposta è no, ci pensa il buon Camu qui ad illuminare il tuo povero cervello ignorante (nel senso che ignora, s’intende).

  • Caffeina. Questo è il motivo per cui nel mondo si producono circa 10 miliardi di chili di caffé all’anno. Si tratta di una tossina alcaloide (come la nicotina e la cocaina), uno stimolatore naturale che inibisce il neurotrasmettitore del sonno, l’adenosina. Il risultato? Te stesso, perfettamente sveglio.
  • Acqua. H20 ad elevata temperatura: un super solvente in grado di lavar via sapori ed oli dai chicchi di caffé. Una tazzina al bar è formata dal 95% d’acqua e solo 5% di materia solubile “tirata fuori” dai chicchi macinati. Va detto che la caffeina ha sia effetti lassativi che diuretici, quindi i principianti bevitori sentono presto la necessità di espellere l’acqua, mentre i veterani imparano a resistere.
  • 2-Etilfenolo. Fornisce quell’odore intenso, quasi da medicina, al tuo risveglio mattutino. Gli scienziati hanno scoperto che è anche uno dei componenti dei feromoni degli scarafaggi, per avvisare la colonia di un imminente pericolo.
  • Acido quinico. Caratterizza il sapore del caffé, dandogli quel retrogusto un po’ acido. Usato dalla ricerca medica, ad esempio nel farmaco Tamiflu contro l’influenza.
  • Acido Dicaffeoyl-muco-quinico. Dai risultati di test in laboratorio, i neuroni protetti da quest’acido diventano più resistenti ai radicali liberi. Ma pensa, il caffé è una buona sorgente di antiossidanti.
  • Dimethyl-disulfide. Un prodotto della tostatura dei chicchi, questo componente è appena percettibile in una tazzina di caffè, ed ancora meno, come si può immaginare, in un bicchiere dell’acquetta sporca che bevono qui in America.
  • Putresceina. Ti sei mai chiesto cos’è che rende la carne putrida così pericolosa e velenosa? Beh, ecco la risposta: le sostanze come la putrescina prodotte dal batterio E. Coli, sono in grado di spezzare le catene di aminoacidi, distruggendo di fatto i tessuti. La si trova nei chicchi di caffé e puzza, come il nome stesso lascia intuire, come il più squallido cesso pubblico.
  • Niacina. La vitamina B3 è presente sotto forma di trigonellina, una sostanza instabile al di sopra dei 50 gradi, che libera una molecola di metile, dando quel sapore di terra alla bevanda. Pare che sia anche utile nel prevenire che il batterio Streptococcus Mutans si attacchi ai denti. Eh già, il caffé è quasi meglio del dentifricio nel prevenire carie ed altri problemi della bocca.

Commenti

  1. sandra
    ha scritto:

    Ti riferisci al caffè americano o italiano? Io sono una consumatrice da 3/4 tazzine al giorno e credo che continuerò a berlo malgrado le schifezze che ci sono. E’ troppo buono……Comunque ti ringrazio per le informazioni. In effetti le ignoravo. Bye Bye

  2. (Lady).Chobin
    ha scritto:

    IO ADORO IL CAFFE’ Ho iniziato a berlo, grazie a mia nonna, penso intorno ai 6 anni o forse prima, troppo buono.
    Comunque domani andrò a fare un corso sul caffè e su come prepararlo bene.
    Avrò notizie da dare nel prossimo post 😀

  3. camu
    ha scritto:

    @sandra: l’articolo di giornale da cui ho preso spunto si riferiva al caffé americano ovviamente, ma ho aggiustato le proporzioni ed il resto per rispecchiare le dosi italiane 😉 E comunque anche qui l’espresso sta diventando una cosa molto apprezzata, anche se il bicchierone di caffè è più un passatempo: ovunque vedi passeggiare la gente con i bicchieri dello Starbucks (nota catena di bevande da colazione) a sorseggiare mentre fanno qualsiasi cosa. L’espresso finisce troppo presto, non c’è modo di farselo durare almeno 30 minuti eheh
    @(Lady).Chobin: ma dici sul serio? allora vogliamo tutti i dettagli, subito!

  4. animapunk
    ha scritto:

    a me il caffè non piace molto, ed eventualmente preferisco quello americano…certo questa lista scoraggia un po’, eh. e del tè che ci dici? più sicuro?

  5. camu
    ha scritto:

    @animapunk: proverò a fare qualche ricerca, e vedrò di scrivere un articolo in merito fra qualche giorno 🙂 Comunque a giudicare dagli effetti sul mio corpo, direi che il tè è evidentemente più semplice!

  6. ha scritto:

    Urca, grazie per avermi tolto uno dei pochi piaceri che mi erano rimasti nella vita.
    Seriamente, l’idea della putrescina mi fa venire il vomito anche adesso. 😐

  7. ha scritto:

    Grazie della reference!
    Il tuo articolo parla chiaro, la putrescina può essere talvolta presente nel caffè poco tostato.
    Adesso mi è più chiaro visto che non mi capacitavo come questi composti potessero essere presenti nel “prodotto finale”. Lo studio parla di un dosaggio di 1-3 ppm quando la soglia di sensibilità in acqua del composto è di 18 ppm. Un inezia 🙂

    Inoltre, la tecnica usata descritta nell’articolo è piuttosto antiquata, poco sensibile e precisa. Non mi sorprenderei nell’apprendere che quello studio fosse stato smentito in seguito con l’utilizzo di tecniche più selettive e moderne (LC/MS oppure GC/MS).

    L’uso di vapore saturo al posto di acqua bollente (ed anche il tempo di contatto) influisce sulla capacità di questi composti di essere estratti dalla polvere di caffè e finire nella bevanda. Quindi, un composto di difficile estrazione sarà più facilmente estratto in un caffè preparato all’americana piuttosto che in una preparazione all’Italiana.

    —Alex

  8. camu
    ha scritto:

    @ADBlues: non posso che inchinarmi di fronte a cotanta sapienza 🙂 Senti, ma non è che ti andrebbe di scrivere un articolo simile sulla composizione del the, dato che me l’hanno chiesto e che tu sei sicuramente più “del mestiere” di me?

    Risposte al commento di camu

    1. CyberAngel
      ha scritto:

      @camu: uhm… mi sa che siamo ancora in attesa di una risposta, vero?

      Risposte al commento di CyberAngel

      1. camu
        ha scritto:

        @CyberAngel: beh non credo arriverà nessuna risposta oramai 🙂

        Risposte al commento di camu
        1. CyberAngel
          ha scritto:

          Eh mi sa, purtroppo.
          Comunque è davvero stupefacente quante cose si imparano anche solo leggendo un blog e i sopratutto anche dai commenti dei lettori.

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