due chiacchiere

Archivio del mese di Giugno 2011, pagina 2

Il mio nuovo ufficio nel seminterrato

Ne parlavo qualche giorno fa in un commento ad un altro articolo: nelle scorse due settimane sono stato lontano dal computer, nel senso che non l’ho usato molto, ma non per questo ne sono stato fisicamente distante. Eh già, era giunto il momento di riorganizzare il mio ufficio e sfruttare il seminterrato di casa nostra, finora usato come deposito delle cose più svariate (dalle decorazioni natalizie alle valigie). Era ora di eliminare molto inutile “ciarpame” accumulato in due anni che siamo nella nuova casa, e rendere quello spazio più funzionale 🙂 Eccoti il risultato di una giornata di sali-scendi, attacca-stacca e buchi nei muri (viva le case americane fatte di legno e cartongesso) per passare un nuovo cavo di rete e telefono. Leggi il resto di Il mio nuovo ufficio nel seminterrato

Le espressioni americane… irregolari

L’altro giorno avevo due riunioni che si accavallavano, al lavoro. Non essendo ancora riuscito a clonarmi, ho chiesto ad un collega di sostituirmi, per raccogliere comunque le informazioni che mi interessavano. Don’t worry, I’ll fill you in as soon as the meeting is over, m’ha rassicurato. Da quella sua risposta mi è venuto in mente l’argomento per l’incursione di oggi nella lingua a stelle e strisce: alcuni modi di dire che non trovano un corrispondente diretto in italiano. To fill somebody in, letteralmente “riempire” qualcuno, vuol dire in realtà informare, tenere al corrente, dare a qualcuno un riassunto su qualcosa. Una volta, volendo fare quello che ha padronanza della lingua, per sbaglio ho sostituito in con out, dicendo in pratica che volevo essere letteralmente rabboccato, riempito come un bicchiere: il mio interlocutore prima m’ha guardato perplesso e poi è scoppiato in una grassa risata (il famoso LOL tanto usato nelle chat). Leggi il resto di Le espressioni americane… irregolari

E sono ancora qui

Mi son preso qualche settimana di ferie, s’è notato? 🙂 Ho ridotto al minimo l’uso del computer e mi son dedicato ad altre attività, tra cui lo spostamento del mio ufficio in una stanza appositamente allestita nel seminterrato (con tanto di cablatura dal terminale in fibra al computer), sistemazione del mio orticello dietro casa e via dicendo. Come dicono gli americani, insomma, sono stato abbastanza “off the grid” per un po’, e devo dire che m’ha fatto proprio bene. Ricordo sempre quando la moglie ed io andammo alle Canarie per 2 settimane, non toccai un computer per l’intera durata della vacanza e fu un vero toccasana. Troppa tecnologia, a volte, può fare più male che bene. Ma ora son tornato, per la gioia di grandi e piccini. Leggi il resto di E sono ancora qui

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