due chiacchiere

Archivio del mese di luglio 2008, pagina 4

Gli americani ce l’hanno corto

… il linguaggio, cosa avevi capito? In effetti nella mia posizione di osservatore “esterno” di questa lingua bizzarra, posso confermarlo: gli americani sono pigri, meno parole usano e meglio è per tutti. L’ovomaltina, famosa polvere al cioccolato da sciogliere nel latte, qui si chiama Ovaltine, per fare un esempio. Oppure il lunghissimo “allacciare le cinture di sicurezza” diventa un ben più corto buckle up. Ma il caso più evidente è quello mostrato nel cartello qui di seguito. In Italiano bisognerebbe dire: parcheggio riservato solo ai veicoli autorizzati, gli altri saranno soggetti a rimozione coatta; permesso numero 10.

Ordinare gli articoli delle categorie

Qualche settimana fa un visitatore mi ha chiesto lumi sulla possibilità di visualizzare gli articoli di una categoria, ordinandoli in base ad un campo diverso dalla data di pubblicazione. In WordPress tutto è possibile, e questa funzionalità che sembra una delle cose spesso più richieste, trova sfortunatamente poco risalto nei luoghi di discussione dedicati a questo sistema di gestione dei contenuti. Ecco allora che ho deciso di pubblicare il codice sorgente per realizzare il prodigio: ti basterà copiare il file all’interno del tuo tema, rinominandolo category.php e completando la “forma” del singolo articolo, lasciata appositamente vuota.

Potrai inoltre personalizzare il criterio di ordinamento, che io ho impostato in base allo “slug” dell’articolo, ovvero il suo nome per costruire il permalink. Se non hai capito nulla di quanto ho detto fino a questo punto, è molto probabile che non ti interessi neppure l’argomento. Ma se da tempo cercavi di realizzare questa cosa ma non sai come fare, puoi sempre contattarmi per ulteriori dettagli!

Il protocollo di… Napoli

Se hai già letto in passato i miei interventi relativi al protocollo di Kyoto, sai che sono sempre stato abbastanza critico sull’atteggiamento della gente nei suoi confronti. Siamo tutti fin troppo bravi a puntare il dito contro gli Stati Uniti che non l’hanno mai voluto firmare, ma con altrettanta facilità dimentichiamo che l’Italia, tra i firmatari, ancora oggi soffre di gravi problemi come la spazzatura a Napoli. Insomma, come sempre si finisce per guardare la pagliuzza nell’occhio del vicino, ignorando la trave che è conficcata nel proprio.

Le mie convinzioni poi si rafforzano quando leggo il rapporto dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente, relativo al 2006: gli Stati Uniti hanno raggiunto il 57% di rifiuti riciclati che non finiscono in discarica, mentre l’Italia penso sia ferma al di sotto del 30%, praticamente la metà. Con punte che toccano lo zero per cento a Napoli, ovviamente. Per non parlare delle notizie che ogni giorno ci danno come “fanalino di coda” nella gestione delle emissioni inquinanti. La morale è che molti di quelli che hanno sottoscritto il protocollo, sono ancora alle parole e stanno pensando a come migliorare il proprio livello di inquinamento, mentre chi non l’ha sottoscritto si adopera concretamente per il benessere della Nazione. Cina esclusa, s’intende. Più che un documento concreto, il Protocollo di Kyoto è diventato una farsa.

Empanadas, le invasioni ispaniche

La cucina americana, non è una novità, è piena di influenze straniere: basta farsi un veloce giro per il centro di Manhattan per rendersene conto. Ma per ovvi motivi geografici, la parte del leone oramai la fanno gli ispanici, cioè quelli che abitano dall’altra parte del confine meridionale: messicani, cubani, venezuelani, argentini e via dicendo. Una nostra amica, la scorsa settimana, ci ha fatto assaggiare le empanadas, una specie di calzoni ripieni di carne speziata. La preparazione richiede un po’ di allenamento, ma il risultato poi è tutto un programma. Sicuramente un’idea sfiziosa con cui stupire gli amici a cena, in queste sere d’estate. La variante che ti propongo è più “leggera” e veloce dell’originale, che prevede di friggere le empanadas e di cuocere la carne (il bollito) per un paio d’ore a fuoco lento. Leggi il resto di Empanadas, le invasioni ispaniche

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