due chiacchiere

Archivio del mese di giugno 2008, pagina 3

L’America è in saldo

Ogni volta che usciamo a fare un giro, ci dirigiamo in macchina verso il centro del paesino. E puntualmente ogni volta scorgiamo un nuovo cartello “on sale” (che vuol dire in vendita, e non ricoperto di cloruro di sodio) vicino ad una casa. Il mese scorso abbiamo fatto un fine settimana in una delle tante località di villeggiatura nei dintorni: nell’arco di 500 metri abbiamo contato 12 case messe in vendita. Il periodo è davvero brutto, ma è anche dovuto alla mania dello “spendi e spandi” che contagia tutti i nativi di questa nazione. Le utilitarie non esistono qui: fare il pieno al fuoristrada prima era economico, ma oggi non ci arrivano in molti. Tant’è che la Yaris, la prima vera utilitaria qui in America, inizio a vederla sempre più spesso in giro. Leggi il resto di L’America è in saldo

Il tempo delle revisioni

La versione 2.6 di WordPress, che si prevede venga rilasciata quest’estate, riserva una succosa novità: la gestione delle revisioni. Da molto tempo aspettavo che gli sviluppatori la inserissero nei loro piani di sviluppo, e sono certo che questa funzione renderà WordPress ancora più popolare ed appetibile. Non solo come piattaforma per gestire il proprio diario in linea, ma come vero sistema per la gestione dei contenuti. Non sono molti i CMS in giro che possono vantarsi di averla, anche spulciando tra quelli a pagamento. Unendo un sistema di revisioni al meccanismo di scrittura e approvazione già presente, si ottiene un prodotto completo e flessibile per soddisfare le più svariate esigenze. Leggi il resto di Il tempo delle revisioni

In America è tutto… chiaro

Per l’appuntamento periodico con la lingua inglese, vorrei parlare oggi dell’uso della parola clear. A scuola abbiamo imparato che vuol dire chiaro, limpido, ed in maniera meno letterale anche pulito o pulire, a seconda del contesto. Ma nella loro semplicità di vocabolario, gli americani le riservano anche altri usi altrettanto interessanti. Se prendi la metropolitana e senti annunciare all’altoparlante stand clear of the closing doors, please, non vuol dire che devi farti “pulire” dalle porte che si stanno chiudendo. Al contrario, significa “siate al sicuro da” e può essere usato in tanti altri contesti: uscendo dal garage con l’auto, chiederai al passeggero Am I clear? Che in maniera libera potrebbe essere tradotto con: posso andare? Letteralmente: sono al sicuro, se vado?

Il mio lievito fatto in casa

L’altra settimana abbiamo fatto la pasta in casa, di cui ancora non pubblico la ricetta perché vorrei perfezionarla. Nelle prossime settimane ci cimenteremo invece con il pane: ma visto che comprare il lievito già pronto è fin troppo facile e “borghese” (ok, non sono uno con la puzza sotto il naso), ho pensato bene di produrmi il mio agente lievitante direttamente in casa. In rete esistono molte varianti, ognuna con un suggerimento diverso, su come ottenere il risultato migliore per la cosiddetta “pasta madre”, versione casalinga del lievito di birra. Tra l’altro qui in America è facilissimo trovare la farina di Manitoba, che in tanti suggeriscono di usare durante la lavorazione: nota con i nomi di bread flour, hard-wheat flour, strong flour, high-gluten flour, il suo alto contenuto in glutine la rende particolarmente adatta allo scopo. Una legenda metropolitana vuole che i panettieri italiani di New York da circa 100 anni usano la stessa pasta madre per fare quel pane buonissimo che si trova solo qui. Leggi il resto di Il mio lievito fatto in casa

Dieci regole per risparmiare

Pare che i petrolieri di tutta Europa abbiano deciso di seguire il famoso modo di dire “oltre al danno, la beffa”, quando hanno pubblicato qualche settimana fa le dieci regole per risparmiare sui costi della benzina. Quasi tutti hanno salutato con ottimismo questa campagna pubblicitaria, che invece io trovo ridicola e quasi provocatoria, in un tempo in cui la benzina costa circa 3000 lire al litro. L’unico modo per spendere meno è quello di abbassare i prezzi dei carburanti, ma da quell’orecchio l’unione dei petrolieri sembra non volerci sentire. Anzi dichiara bellamente che i prezzi continueranno a salire, perché per colpa del dollaro debole, il nuovo yacht dello sceicco costa di più, quindi da qualche parte dovranno pur rifarsi, questi poveretti. Leggi il resto di Dieci regole per risparmiare

Il blog ad effetto… farfalla

Continua il periodo “propizio” per le recensioni, su queste pagine. Oggi voglio parlarti di Butterfly Effect, il diario di Jgor Buzziol. L’ho voluto tenere un po’ sott’occhio prima di darne un giudizio, e di capire se ne valeva la pena segnalartelo. Direi proprio di si: le sue citazioni quotidiane fanno riflettere non solo sul senso della vita, ma anche sul modo di impostare il proprio percorso di crescita. Ha pubblicato libri e poesie per vari autori, e sperimenta la socialità in rete attraverso il suo diario. Mi piace “promuovere” questi talenti emergenti, come si dice nell’ambiente, perché fanno anche capire che l’Italia non è solo fatta di veline e teledipendenti lobotomizzati, ma di tante voci intelligenti. Leggi il resto di Il blog ad effetto… farfalla

La breve donna bionica

Un fidanzato con le manie da dottor Frankenstein, un esponente dell’esercito che vuole la migliore arma, un precedente esperimento fallito che se ne va in giro a far fuori la gente. Sono questi gli ingredienti della serie americana Bionic Woman, ovvero la donna bionica “aggiornata” ai tempi nostri. Nulla a che vedere con la sua omologa degli anni Settanta: il nuovo “modello” salta tra i palazzi un po’ alla Matrix, ha un occhio che le fornisce informazioni alla Terminator, è giovane e carina come una delle cantati di American Idol. Tutto comincia una sera in cui la protagonista ed il fidanzato tornano a casa dopo una cenetta romantica. Un camion investe in pieno la macchina, e la povera Jaime si ritrova in fin di vita. Il fidanzato è un chirurgo plastico sui generis, e le ricostruisce gli arti e le altre parti perse nell’incidente. Leggi il resto di La breve donna bionica

Se il sito non va, è colpa tua

Visto che lo sviluppo di applicazioni web richiede, in genere, competenze di carattere tecnico e tecnologico, molte organizzazioni pensano bene di affidarne la responsabilità al reparto informatico o, dove presente, al capo del Sistema Informativo. Questo crea una situazione strana: chi si occupa di marketing e comunicazione, si ritrova in maniera innaturale a dover dipendere dai tecnici del settore informatico, per apportare una qualsiasi modifica al sito.

Non c’è nulla di male a condividere competenze e risorse: il problema, però, è che spesso gli “informatici” di un’azienda hanno già molti progetti a cui badare. Dalla gestione dell’infrastruttura di rete alle politiche di sicurezza, dall’installazione dei computer allo sviluppo software: tutto questo, per forza di cosa, finisce per scavalcare, in quanto ad importanza, le richieste relative ad una “paginucola” del sito. Il risultato è che il sito viene aggiornato sporadicamente, dando all’esterno un’immagine di poca professionalità dell’azienda.

Alcuni provano a richiedere l’installazione di un sistema per la gestione dei contenuti, per svincolarsi da questo giogo, ma la risposta tipica che ricevono è: “Stiamo lavorando su un progetto di messa in sicurezza della rete, in queste settimane, non abbiamo risorse sufficienti per gestire la vostra richiesta. Provate a ripassare fra qualche mese”, sottolineando quest’ultima frase in maniera quasi cinica. Leggi il resto di Se il sito non va, è colpa tua

Torna in cima alla pagina