"C'era una volta una pagina...", diranno subito i piccoli lettori di questo blog. Era una pagina graziosa, rifinita in tutti i particolari, davvero adorabile. Poi deve essere successo qualcosa di terribile, qualcosa che non oso neppure immaginare. Un lampo di luce, un suono assordante, l'odore acre del codice HTML che bruciacchia, e quella pagina non c'era più, sparita per sempre nel limbo delle pagine che non sono.
Di chi sia la colpa è difficile a dirsi. Google? Yahoo? I tizi del provider che ospita questo sito? L'autore di duechiacchiere.it? Si, deve essere stato lui, quel rimbambito ha pensato che la pagina stesse solo occupando spazio inutile e deve averla freddata con un colpo secco. Ma come si permette, quell'idiota?
E così eccoci qui. Che si fa adesso? Beh, personalmente ti consiglierei di dare un'occhiata alla navigazione in alto, chissà che non noti qualche indicazione utile a ritrovare la retta via. Se proprio non riesci a scovare quello che stavi cercando, ti consiglio di contattare l'autore del blog tramite l'apposito modulo. Nel frattempo, ti propongo qui di seguito alcuni post che potrebbero stuzzicare la tua curiosità.
Come promesso sulle pagine del blog, ho messo da parte i soldi ricevuti dalle pubblicità di Maggio per fare la donazione alla Croce Rossa Italiana per l’Abruzzo. Monitorando l’andamento del cambio tra euro e dollaro nelle ultime settimane, ho notato un continuo aumento del dislivello a sfavore del biglietto americano. Il che è ottimo per te che vuoi comprarti qualcosa su Amazon, ma pessimo per me che voglio trasformare in euro i dollari ricevuti da Google e dagli altri miei sponsor. In soldoni, rispetto a soltanto un paio di settimane fa, donerei circa 10 euro in meno (e da qui i bravi matematici potranno scatenarsi a calcolare il guadagno di questo blog). Il dubbio amletico allora è: aspetto che le cose migliorino o procedo subito? A te la parola.
Le donne italiane oggi si vedono oggetto di attenzioni particolari, ricoperte di mimose e cioccolatini per la loro “festa”. Qui in America non è una tradizione altrettanto radicata, e molti neppure sanno che oggi si celebra la giornata internazionale della donna. D’altro canto, non sarebbe meglio celebrarle tutti i giorni? Ed in questo mondo dove la distinzione tra sessi diventa sempre più sbiadita, ha ancora senso mantenere questa ricorrenza? Viviamo in un’epoca in cui ogni orientamento sessuale erige fiero la sua bandiera per distinguersi dal resto e proclamare la propria indipendenza dagli stereotipi antiquati, e sono convinto che le donne che oggi escono con le amiche per andarsi a godere uno spogliarellista sul palco, sono complici di questo clima di divisione. Nell’era dell’ultra-individualismo da Covid, non ce n’è proprio bisogno. : Leggi il resto »
Non è un segreto che i prezzi degli alimenti in genere non scendono mai, specialmente in questo periodo, anche se tutti ci dicono che l’inflazione è ai minimi storici. Così finisce che ci ritroviamo schiacciati dal salario (o dalla pensione) che non aumenta, e dai rincari di tutto il resto, dalla benzina ai peperoni, dai bolli all’energia elettrica. Ed allora nella lotta continua per arrivare a fine mese, ti propongo oggi alcuni consigli estivi su come risparmiare qualche euro senza saltare i pasti o ridursi a mangiare pane e patate tutti i giorni. : Leggi il resto »
Viaggiando in autostrada, ho notato tanti navigatori satellitari attaccati ai cruscotti delle auto che incrociavo lungo il tragitto. I costi abbordabili e la semplicità d’utilizzo ne hanno favorito una grande diffusione, a quanto pare. D’altro canto, la crescente qualità delle indicazioni fornite, consente di mandare in pensione la cartina comprata in autogrill qualche anno fa, e lasciarsi guidare dalla suadente voce dell’aggeggio tecnologico. Per quanto mi riguarda, da più di un anno sono un soddisfatto possessore di un Garmin Nuvi 360, grazie al quale ho esplorato lo Stivale fin negli anfratti più remoti. Recentemente un amico mi ha prestato il suo TomTom Go XL, ed ecco le mie impressioni tra i due. : Leggi il resto »
Siamo la civiltà delle informazioni memorizzate: in testa, su un foglio di carta, in una chiavetta USB. Senza rendercene conto, ci siamo costruiti intorno tutto un mondo di oggetti che, se non ci fossero persone che sono convinte della loro esistenza, non avrebbero neppure senso. Eppure, senza di essi, sarei perduto: senza quei rettangolini di carta colorati chiamati “soldi”, dovrei ogni volta portarmi dietro un carretto di roba da barattare con gli altri; senza quell’altro rettangolino chiamato carta d’identità, dovrei addirittura portar con me un rappresentante delle forze dell’ordine a garantire per me. Di questo e di tanto altro, si parla nel libro che mi è stato prestato oggi: Sans papier, di Maurizio Ferraris. : Leggi il resto »