due chiacchiere

Pagina non trovata

"C'era una volta una pagina...", diranno subito i piccoli lettori di questo blog. Era una pagina graziosa, rifinita in tutti i particolari, davvero adorabile. Poi deve essere successo qualcosa di terribile, qualcosa che non oso neppure immaginare. Un lampo di luce, un suono assordante, l'odore acre del codice HTML che bruciacchia, e quella pagina non c'era più, sparita per sempre nel limbo delle pagine che non sono.

Di chi sia la colpa è difficile a dirsi. Google? Yahoo? I tizi del provider che ospita questo sito? L'autore di duechiacchiere.it? Si, deve essere stato lui, quel rimbambito ha pensato che la pagina stesse solo occupando spazio inutile e deve averla freddata con un colpo secco. Ma come si permette, quell'idiota?

E così eccoci qui. Che si fa adesso? Beh, personalmente ti consiglierei di dare un'occhiata alla navigazione in alto, chissà che non noti qualche indicazione utile a ritrovare la retta via. Se proprio non riesci a scovare quello che stavi cercando, ti consiglio di contattare l'autore del blog tramite l'apposito modulo. Nel frattempo, ti propongo qui di seguito alcuni post che potrebbero stuzzicare la tua curiosità.

Ciao Slimstat, è stato bello vederti crescere

Era una notte buia e tempestosa di marzo di 16 anni fa quando decidevo di soddisfare la voglia di sapere che visitasse questo blog creando quello che sarebbe diventato negli anni un popolare plugin per WordPress, WP Slimstat. Grazie ai tanti suggerimenti che ricevetti dal buon Davide, mi resi conto che quel lavoro sarebbe potuto essere utile ad altri, e così decisi di rilasciare la mia piccola impresa casalinga al grande pubblico. In questi anni è arrivato ad avere più di 100.000 utenti, e qualcosa come 5 milioni e mezzo di download. Circa otto anni fa ho persino deciso di monetizzare i miei sforzi mettendo in piedi un sito dove vendevo estensioni che attivavano funzioni come la possibilità di salvare i dati in Excel o ricevere email periodiche con le statistiche del blog. Poi però tra lavoro ed altro, il tempo libero da dedicarvi è iniziato a scarseggiare, e superati i quarant’anni, iniziava a venirmi difficile tuffarmi in maratone notturne di coding, ed allo stesso tempo cercare di offrire supporto a tutti gli utenti. Ho provato a cercare collaboratori, ma nessuna delle porte a cui ho bussato si è aperta. : Leggi il resto »

Ho incontrato John Locke

Ora che la terza stagione americana è conclusa, chi ha già visto Lost può dire di saperne molto di più sui misteri dell’isola che non si trova. Come tutti i bene informati sanno, gli autori hanno annunciato che ne avremo ancora per altri 4 anni, e poi tutto sarà svelato. In Italia quindi gli amanti di Jack, Kate e gli altri avranno tempo fino al 2011 per godersi i propri beniamini. Ma c’è chi, come me, è più fortunato degli altri perché dove lavora ha il sosia in carne ed ossa di uno di questi personaggi: John Locke. Mi spiace non poter mostrare una sua foto (non ne ho e non so se mi autorizzerebbe) ma se mi credi sulla fiducia ti dico che è lui, uguale uguale. : Leggi il resto »

Una personalità in evoluzione

Sin dall’inizio questo spazio è nato come espressione della voglia di rendere un servizio “utile” alla collettività. Un flusso informativo che, partendo da me, ti sarebbe arrivato attraverso il veicolo informatico. Non potevo immaginare che i ruoli si sarebbero presto invertiti: ho scoperto con piacere che alla fine imparo più di quanto “insegno”, e che il dialogo avviene in entrambe le direzioni. Il mio guadagno è la possibilità di confrontarmi e riflettere sui temi affrontati su queste pagine, e di ricevere un accrescimento che prima neppure sospettavo. Persino l’aspetto grafico, a poco a poco, ne ha beneficiato. : Leggi il resto »

Il plurale di polpo in inglese

Oggi voglio proporti un post leggero, da gustare in questi giorni che passiamo aggrappati al ricordo del profumo di mare, sole ed allegria. Nel video qui di seguito, una delle redattrici del dizionario americano per antonomasia, il Merriam Webster, ci racconta la storia della parola octopus, polpo, e dei suoi vari plurali. Storia che ci ricorda la regola generale applicata alle parole straniere che entrano a far parte di una lingua. In italiano, ad esempio, le parole inglesi oramai fanno la parte del leone: killare, spoilerare, raidare, laggare, ecc, sono solo alcuni esempi di quello che sento dire a volte nei podcast tecnici italiani che ascolto, con buona pace delle mie budella che si contorcono ad ogni parola. Uso improprio a parte, killare dimostra proprio come la parola in questione venga assorbita all’interno della grammatica italiana e ne comincia a seguire le regole. Altro esempio? I plurali: se proprio devi dire che hai aggiunto delle feature alla tua applicazione, almeno abbi la decenza di non aggiungere la s finale, come si farebbe in inglese. Ascoltiamo dunque Corey e la sua lezione sui polpi. : Leggi il resto »

Accipicchia quanto costa la roba a Capri

Fare il turista è un vero e proprio mestiere, dalla fase preparatoria (prenota, organizza, pianifica, impacchetta, sistema) a quella esecutiva non ci si ferma un attimo a riposare. D’altro canto è il “giusto prezzo” da pagare se si vuole conoscere il mondo che esiste fuori dalla porta di casa. Giusto prezzo solo per modo di dire: i soliti furbi italici approfittando dell’arrivo dell’euro, hanno gonfiato abbondantemente i prezzi anche per il povero malcapitato che si trova tra le grinfie di venditori di souvenir, ristoratori e albergatori. Il nostro giro delle scorse settimane ha fatto tappa anche sulla costiera Amalfitana, tanto rinomata quanto cara: 22 euro per un piatto di spaghetti in riva al mare, a Positano. : Leggi il resto »

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