due chiacchiere

Parole sparse da persona confusa

Ricordo ancora che quando iniziai a gironzolare per la blogosfera italiana a metà del 2005 (ancora questo spazio non era neppure nato) c’erano dei veri e propri mostri sacri, che il blog ce l’avevano praticamente da sempre, e che tutti ammiravano con gran rispetto. Alcuni, come le meteore in televisione, hanno brillato per un po’ e poi sono spariti (penso a dandyland.org, che i più giovani probabilmente neppure ricordano) mentre altri hanno resistito al logorio della vita moderna arrivando a soffiare da sette  candeline in su. Come ad esempio Personalità Confusa (indicato con la P), che mai avrei sognato di poter aver ospite su queste pagine. Al quale ho voluto contrapporre un “relativamente giovane” antagonista, Soloparolesparse (rigorosamente tutt-attaccato), ed il suo blog Vita di un IO.

Come nasce il nome del tuo blog?

SPrima di tutto bisognerebbe scoprire quanti dei miei lettori si ricordano che il nome del blog è “Vita di un IO” mentre soloparolesparse è il nick. Non sono sicuro che questa differenza sia chiara a tutti (magari prima o poi farò un sondaggio!). Il nome nasce perché il blog era originariamente (nel 2005) un diario personale. Anche se in realtà non ci ho mai messo dentro niente di strettamente personale. Una sorta di “il mondo visto da me”, attraverso la mia vita. Poi ha preso la deriva culturale e cinematografica, ma sempre della mia vita si tratta. L’IO completamente maiuscolo. Solo un briciolo di narcisismo presente in tutti gli scrittori. Per quanto riguarda il nick… quella è un’altra storia.

PTi ringrazio molto di avermelo chiesto, mi offri finalmente la possibilità di vantarmi e dire il nome del mio blog che rappresenta una citazione colta tratta dal verso di una poesia o il titolo di un romanzo misconosciuto e bellissimo. Oppure l’omaggio compiaciuto a certe teorie psicanalitiche del primo novecento. O ancora, l’anagramma dall’espressione “finto spalancare suo”, a sua volta indecifrabile. In realtà il nome del mio blog consiste in due parole selezionate secondo un criterio molto semplice: le ho scelte a casaccio, non hanno alcun significato. Mi pareva suonassero bene una volta messe vicine.

Se fossi un film, che titolo saresti e perché?

SMa sai che il gioco del “se fossi” mi ha sempre fatto venire i sudori freddi? Ansia da mancata risposta. Comunque direi “Fahrenheit 451” (F.Truffaut, 1966) perché credo che la cultura, il cinema, i libri, i blog, i musei, l’arte siano la base della vita dell’uomo, il segno della propria libertà di espressione e quindi della libertà tout court. Difendere la cultura equivale a difendere la libertà dell’uomo ed un uomo che non si nutre di almeno una delle forme della cultura non è un uomo libero. Comunque io un casco da pompiere lo metterei subito (non per farmi fotografare ma per difendere i libri dall’estinzione, è ovvio!)

PAnche questa sarebbe un’ottima domanda, se solo conoscessi una risposta decente. Tuttavia, penso a un film fuori catalogo uscito solo in videocassetta: la triste storia di un tizio che perde un sacco di tempo a scrivere su Internet durante l’orario di lavoro credendo di trarne un qualche vantaggio economico o di fama e invece suo malgrado raggiunge come unico risultato quello di restare disoccupato e vedersi costretto a prostituirsi ai semafori della circonvallazione esterna a (dove come è noto, v’è penuria di computer).

Toglietemi tutto ma non…

SUn sacco di cose… in realtà! I miei libri e i miei 4000 film, naturalmente le mie due donne, ma anche il cioccolato e la mia Torino. La vista delle montagne dal balcone di casa e un bicchiere di vino che si adatti al pranzo tipico locale. Ma se devo dirne una, un po’ meno romantica e decisamente più preoccupante… un portatile con connessione. Ormai mi sento definitivamente abitante del web e ho una fame continua di sapere quello che succede nel mondo e cosa ne pensa la gente (molto meno, ma non me lo faccio comunque mancare, quello che ne pensano i giornalisti).

PToglietemi tutto ma non ponetemi domande citando triti slogan pubblicitari di marche d’orologi per donne abbienti o industriali lombardi abbronzati. Peraltro, al cronografo ho sempre preferito la clessidra, o almeno la meridiana. Un caro saluto a tutti.

Commenti

  1. ha scritto:

    Credo che Personalità Confusa fu uno dei primi blog che lessi tempo immemore fa. Non ricordo neanche più le risate su ogni post: davvero geniale! 😀

    Soloparolesparse invece l’ho scoperto solo di recente (mea culpa), ma ho avuto modo di conoscerlo di persona al LitCamp; un saluto a entrambi!

  2. camu
    ha scritto:

    @Francesco Gavello: allora abbiamo avuto lo stesso cammino di “iniziazione” alla blogosfera, anche io ricordo le risate ad ogni suo post.

  3. Cassandra
    ha scritto:

    Conosco solo personalità confusa, e non da tanto (ma mi son letta gli arretrati :D)
    Però un salto da soloparolesparse lo faccio subito. Tutto lascia pensare che te ne sarò grata per avermelo indicato.

  4. soloparolesparse
    ha scritto:

    @ Francesco
    saluti ricambiati

    @ cassandra
    Attenta!!!
    Se passi da me potresti non essere più in grado di sganciarti…!

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